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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Raid da mare e cielo a est di Ras Lanuf

Raid da mare e cielo a est di Ras Lanuf

Bomba sganciata da un aereo delle forze del rais presso un check point dei ribelli. Prende quota l’ipotesi di una missione Nato-Ue per il pattugliamento delle acque davanti alla Libia, mentre la ‘no fly zone’ è subordinata a una decisione Onu. Oggi e domani a Bruxelles maratona diplomatica per fare il punto

Raid da mare e cielo a est di Ras Lanuf

Bomba sganciata da un aereo delle forze del rais presso un check point dei ribelli. Prende quota l’ipotesi di una missione Nato-Ue per il pattugliamento delle acque davanti alla Libia, mentre la ‘no fly zone’ è subordinata a una decisione Onu. Oggi e domani a Bruxelles maratona diplomatica per fare il punto

 

(ANSA) RAS LANUF (LIBIA) – Le forze governative stanno bombardando dal mare e dal cielo la zona petrolifera ad est di Ras Lanuf in mano agli insorti. Lo riferisce l’inviata dell’ANSA al check-point di Ras Lanuf, nella Libia orientale. I bombardamenti si odono fino al check-point di Ras Lanuf e le notizie giungono dal fronte dei combattimenti, a una settantina di chilometri più ad est.

BOMBA A CHECK POINT A OVEST RAS LANUF – Una bomba sganciata da un aereo delle forze di Gheddafi è caduta presso un check point dei ribelli a ovest di Ras Lanuf. Lo ha constatato l’inviata dell’ANSA sul posto. Al momento non è possibile definire se vi siano vittime o danni. L’esplosione, preceduta dal rombo del caccia che sorvolava, ha alzato un denso fumo nero e un fungo di sabbia, ha constato l’inviata dell’ANSA. Immediatamente i ribelli hanno cominciato a sparare con le mitragliatrici antiaeree montate sui loro pick-up. Al check point, poco prima dell’attacco aereo, i guerriglieri stavano caricando munizioni sui pick-up, mentre dal lato opposto del posto di blocco (da est, dove si trova il fronte più avanzato) arrivava a grande velocità e a sirene spiegate un’ambulanza. La tensione tra gli uomini delle forze rivoluzionarie è al momento alta, più che nei giorni scorsi. Un uomo non in divisa con una keffiah rossa è arrivato dove si trovavano i giornalisti, urlando e invitandoli ad allontanarsi. Questo pochi minuti prima dell’esplosione.

INVIATO GHEDDAFI AD ATENE – Un inviato del leader libico colonnello Gheddafi è giunto ad Atene. Il viceministro agli esteri Mohammed Taher Siala si è incontrato stamane con il suo omologo greco Dimitris Dollis. Il colloquio, chiesto da Tripoli è ancora in corso. “L’incontro è iniziato” ha detto all’ANSA una fonte del ministero degli esteri. Ieri sera il governo di Giorgio Papandreou aveva annunciato l’arrivo di Siala precisando che l’incontro sarebbe avvenuto dopo consultazioni fra il ministro degli Esteri greco Dimitris Droustas e l’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e di sicurezza Catherine Ashton, in vista della riunione oggi a Bruxelles dei ministri degli Esteri europei che sarà seguita da un Consiglio europeo straordinario. Siala ha incontrato già il ministro degli Esteri portoghese Luis Amado a Lisbona, dopo aver fatto scalo a Malta per illustrare al premier maltese “la posizione del governo libico”. In giornata è anche arrivato al Cairo un altro emissario di Gheddafi, il responsabile delle forniture militari, generale Abdel Rahman Ben Ali Said. Nei giorni scorsi Gheddafi aveva telefonato a Papandreou per lanciare un messaggio all’Europa e all’Occidente sulle conseguenze di un intervento militare contro il suo regime. Papandreou gli aveva risposto ricordandogli la recente risoluzione dell’Onu che ha imposto sanzioni a Tripoli e invitandolo a “trovare una soluzione” che ponga fine alle violenze, scongiuri una guerra civile e non aggravi l’emergenza umanitaria. La Russia proibira’ completamente la vendita di armi alla Libia, sospendendo tutti i contratti in vigore con Tripoli. Lo annuncia il Cremlino. L’agenzia Itar-Tass online scrive, sulla base di un comunicato del Cremlino, che il presidente russo, Dmitri Medvedev, ”ha firmato un decreto che prevede misure per rendere efficace la risoluzione 1970 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu del 26 febbraio 2011” e imponendo molte restrizioni sulla Libia. La Russia prevede di perdere almeno 4 miliardi di dollari dalla mancata di vendita di armamenti alla Libia, ha annunciato in questi giorni la Rosoboronexport, la holding statale che si occupa dell’export di armi.

OFFENSIVA DIPLOMATICA GHEDDAFI, OGGI VERTICE A BRUXELLES – Prende quota a Bruxelles l’ipotesi di una missione Nato-Ue per il pattugliamento delle acque davanti alla Libia, mentre la ‘no fly zone’ è subordinata a una decisione Onu. Oggi e domani la capitale belga sarà teatro di una maratona diplomatica per fare il punto della situazione. Per l’Italia presenti il premier Silvio Berlusconi e il ministro degli Esteri Franco Frattini. Il presidente francese Nicolas Sarkozy riceve oggi i rappresentanti del Consiglio nazionale libico di transizione Mahamoud Jebril e Ali Al-Isawi; il segretario di Stato agli Affari esteri greco Dimitris Dollis vede un emissario di Muammar Gheddafi, in cerca ora una via d’uscita diplomatica. Il ministero del Petrolio libico assicura di voler onorare gli impegni presi, anche con Eni. In Marocco il re ha annunciato una riforma costituzionale.

3 GIORNALISTI BBC FERMATI E MALMENATI, ORA LIBERI – Tre giornalisti della Bbc sono stati arrestati e malmenati dalle forze di sicurezza del regime di Gheddafi mentre stavano cercando di raggiungere la città di Zawiya. Lo riferisce la stessa emittente britannica nel suo sito online precisando che i tre sono stati trattenuti per 21 ore e sono stati poi liberati. I tre giornalisti – riferisce la Bbc – sono stati picchiati con pugni e ginocchiate, per poi essere incappucciati e sottoposti a una finta esecuzione da parte dei membri dell’esercito della Libia e della polizia segreta. I tre uomini sono stati trattenuti per 21 ore, ma ora sono già usciti dalla Libia, riferisce la Bbc sottolineando che uno dei tre, Chris Cobb-Smith, ha raccontato della simulazione di un’esecuzione: “Siamo stati allineati contro il muro. Io ero l’ultimo della fila… ho guardato e ho visto un tizio in borghese con una piccola arma automatica. L’ha puntata alla testa degli altri…. l”ho visto e ha urlato verso di me”. Poi – ha proseguito il racconto – “si è avvicinato a me, mi ha messo la pistola alla nuca e ha premuto il grilletto, due volte, con le pallottole che hanno sfiorato il mio orecchio ed i soldati che si sono messi a ridere”. Un altro dei tre cronisti, Feras Killani, corrispondente di origine palestinese, ha riferito che i tre sono stati separati per rafforzare il clima di terrore. Il terzo, il cameraman Goktay Koraltan, ha invece riferito di essere stato certo che sarebbero morti.

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