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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Quando nel Consiglio Comunale di Catanzaro ci si ritrova tra il cabaret e la ‘procura’

Quando nel Consiglio Comunale di Catanzaro ci si ritrova tra il cabaret e la ‘procura’

Quando nel Consiglio Comunale di Catanzaro ci si ritrova tra il cabaret e la ‘procura’

Se il sottoscritto fosse stato Consigliere Comunale di Catanzaro – e non lo sono per fortuna di Fiorita in primis e di tutti coloro i quali compongono siffatto nauseabondo caravanserraglio dei suoi hippysinistrorsi (pure al netto del complemento interno/esterno del sosia di Aldo Fabrizi o di Gabriel Garko, ma quest’ultimo, solamente, perché ha un cappello a coppola come il soggetto autoctono, piuttosto che paraindigeno di cui parlo)- dicevo se fossi stato Consigliere Comunale, ne avrei dette di cose e cosine, nella seduta del 27 Luglio, direttamente un Aula, senza infingimenti di sorta (e la sorta non è una ‘tua’ sorella di un qualsiasi qualcuno in slang dei ‘Tre Colli’).
Poiché, però, non mi serve ‘lo strapuntino’ per essere ciò che sono, ovvero la politica, un paio di riflessioni le rendo pubbliche comunque, mettendo ben in chiaro che ho già pronta la controreplica, nel caso in cui vi fosse una risposta da qualche sprovveduto (e tra i fioriteschi dei vari ‘riti’ da politicume, tale sottospescie politicante, abbonda, eccome se abbonda!).
Intendiamoci, a me Talerico fa simpatia a prescindere, poiché uno così, invece di essere tra i fori (e in tal caso non sono quelli di madre natura femminile, bensì tribunalizi), oppure nelle Aule di Comune e Regione (e attenzione per la Regione, in quanto non è ancor chiusa la partita, poiché se per “Parigi val bene una Messa”, in riferimento alla Cassazione potrebbero non basterne tre…difatti, lì si guarda anche ai vizi di forma e l’Urbe di vizi ne ha tanti, però sono tutti piacevoli e solo i provincialotti li disdegnano, solamente perché non li conoscono, ma amerebbero praricarli).
Ordunque, sobbalzo, nell’apprendere alcune notizie stampa, le quali affermano che vi sarebbero state minacce, pure perché le minacce -che sono un reato- in ogni modo le fa chi è credibile o comunque in grado di farle e di esercitare un potere (perciò non è affare o cosa di Talerico, a prescindere e comunque), mentre qui si scivola -per come riportato- in aconcettualita`, nemmeno troppo velate, ma le definisco tali, solamente per un motivo: sostenere come fa Talerico Antonello (variabilmente snello), che le ideologie sono concetti inutili, conferma in toto quanta ragione ha (e rappresenta) il sottoscritto, nell’allocar costui, non nel campo della politica, bensì in un ambito di cabaret (o di scuola primaria, ovviamente formativa e di Partito).
E già, perché solamente taluni molto adusi al pannolone (in quanto se la fanno addosso, per le rodomontate di questo qui) possono impressionarsi se il buon ‘Antonello sette fattezze’ adombra che lui sia intento a compilare dossieraggi, al pari di un esperto 007, il quale non non è pratico di essi (a differenza mia) e se per questo non lo aiuta manco e nemmeno le physique du rôle: al limite, Talerico, può compilare le copie delle ricette di cucina. Poi veda lui se qualcuno le prenderà in considerazione!
Insomma a tutto c’è un limite e dopo l’effimero a cui si assiste, chiunque non se lo può immaginare nei panni di fascinosi e bellocci soggetti quali Sean Connery, Roger Moore o Pierce Brosnan, posto che gli agenti (almeno così mi hanno insegnato e, ribadisco, tutti sanno che ho reale praticità in questo mondo) non fanno certamente come tali attori nei loro lungometraggi e in ogni modo le fattezze fisiche dei citati -occhio e croce- non sono assimilabili all’amabilissino ‘non erede’ di Guido Gonella (e di Alcide De Gasperi, Amintore Fanfani, Ciriaco De Mita, Arnaldo Forlani e tanti altri ancora… contrariamente a me).
Suvvia non facciamo ridere, galli e galline (pur se politicamente parliamo di pollame in batteria, quanto si entra negli ambiti dei falsi rivoluzionari in salsa fioritesca), ma al tempo stesso mi tornano nelle orecchie le parole di Giulio Andreotti quando soleva ripetere “…a pensar male si fa peccato ma si azzecca quasi sempre”.
Si, un dubbio mi assale, anche se io a differenza di tanti ho certezze e conoscenza (che pensate mai? Ovviamente di vita, non di altro!), perciò non vorrei che dall’alto del suo ruolo di (prestigiosissimo?) avvocato della profonda provincia italiana, il buon Talerico, abbia sconfinato nell’eccesso di zelo (caratteristica, però dei legulei) e che quindi sappia qualcosa -che anche altri potrebbero sapere, ma forse in maniera più completa e non strumentale- quindi in luogo al vero ‘sovrano’ (sarà Fiorita?), il solito Antonello, invece di fare battute esilaranti e persino a mo’ di sfottò (il senso dell’umorismo, però, notoriamente non lo ha, a differenza di chi scrive!), oppure di buttare là per là qualche lecito segnale, si è ritrovato -al suo solito!- a schiacciare il pedale sull’acceleratore.
Tutto questo lo ha fatto, certamente e per come la vedo, non solo per il suo solito narcisismo politicantemente ipertrofico, ma per fare vedere -visto che qualcuno ha timore persino della sua ombra, eternamente ridens (sarà per opportuni motivi, visto quanto si è sentito o si adombra? Ciò è il risultato delle parole altrui, mica mie. O no?)- perciò il solito plurimo consigliere, non vedeva l’ora di dimostrare di esere lui il re, pure se di un reame posticcio.
Salvo poi, trovarsi nei panni di un re, se non nudo, certamente in boxer (e bretelle), perché quando qualcuno dice che fa esposti, la politica non la ‘mastica’ -a me lo hanno insegnato i DC e infatti i tribunali sono una cosa che non appartengono al nostro agone- però ritrovo un’ulteriore conferma, la quale è spiegata con la frase di Edoardo Scarfoglio, del Settembre del 1896, allorquando scrisse l’articolo, il cui titolo era ‘Le nozze coi fichi secchi’: “con poca roba così, ci si deve accontentare di poca roba così”.
Un consiglio a chi crede nella politica -pur rendendomi conto come e quanto non ci sono politici a parte me i vecchi DC (escluso Franco Cimino, il quale bela alla luna e al ‘potentuccio’ di turno, come d’altronde ha sempre fatto, da Pujia in avanti e solo Cimino pensa di essere unmpoluticp, mentre ha i voti contatti sul.pallotyoluete per infanti), dicevo un consiglio finale lo do -a futura memoria- e cioè se politici esistessero e fossero i costoro che amministrano pro tempore con la ‘non maggioranza’ la Città di Catanzaro, invece di adombrare cause ed esposti, prendessero esempio da Cossiga, il quale pure lui mi ha ben allevato (e poi fate voi se ciò è uno dei miei sfottò o meno… epperò io so ‘ANCHE’ sfottere e nonsolo), perciò di piatto lo chioso: diventate pratici di intelligence!

Vincenzo Speziali