In vetta alla classifica 2014 della Qualità della vita, l’indagine annuale del
Sole 24 Ore condotta nelle 107 città italiane capoluogo di provincia. Prima Ravenna.
Una supremazia ottenuta sulla base di 36 parametri, raggruppati in sei macro-aree
(Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi ambiente e salute, Popolazione, Ordine
pubblico e Tempo libero), fino alla compilazione di una classifica generale, che
vede Bologna al terzo posto, Belluno in quarta e Siena in quinta posizione.Completano
la top ten altre città dell’Emilia e della Romagna. Al capo opposto della classifica,
con un 107.mo e ultimo posto, ci sono Agrigento. Per quanto riguarda il fanalino
di coda della classifica, Lecce e la sua provincia segnano un ulteriore peggioramento
rispetto l’anno prima passando dal 90° al 100° posto. Il territorio leccese registra
i suoi peggiori risultati sotto gli aspetti del tenore di vita, della popolazione
e degli affari. E’ tutto il Sud, comunque ad occupare la parte bassa della graduatoria.
Una consuetudine che si ripete: quest’anno gli ultimi 20 gradini, sono occupati
da province siciliane, pugliesi, calabresi e campane. Secondo Giovanni D’Agata presidente
dello “Sportello dei Diritti [1]” il Salento bocciato per tenore di vita e servizi,
scivola sempre più in basso. Crollo in servizi ed ambiente meritano una riflessione
approfondita da parte della classe dirigente e del mondo imprenditoriale. Le prestazioni
peggiori si hanno in tema di esportazioni che non decollano, pensioni e Pil pro capite
molto bassi, bassa percentuale di giovani che vivono sul territorio, a causa probabilmente
della forte emigrazione che spinge i ragazzi a trovare la loro strada fuori.