Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Rende, il Pd insorge: “Sconcertante l’inchiesta per mafia”

Divampa il caso dopo le perquisizioni disposte dalla Dda. Una dichiarazione sottoscritta da diversi deputati di centrosinistra difendono “la cultura amministrativa che ha prodotto ciò è impermeabile ad ogni tipo di condizionamento della criminalità organizzata”

Rende, il Pd insorge: “Sconcertante l’inchiesta per mafia”

Divampa il caso dopo le perquisizioni disposte dalla Dda. Una dichiarazione sottoscritta da diversi deputati di centrosinistra difendono “la cultura amministrativa che ha prodotto ciò è impermeabile ad ogni tipo di condizionamento della criminalità organizzata”

 

 

COSENZA – Le perquisizioni ordinate a Rende dalla Dda hanno lasciato molti di sorpresa. Proprio mentre l’ex sindaco Umberto Bernaudo e l’ex assessore Pietro Ruffolo sono stati scagionati dall’aggravante mafiosa, i giudici di Catanzaro sembrano voler rilanciare con nuovi elementi dell’inchiesta. La nuova attività ha lasciato sorpresi anche alcuni deputati del Pd. “Troviamo davvero singolare ciò che sta avvenendo a Rende, una città modello per buone prassi amministrative, invidiata in Calabria e in Italia. Altro che mafiosa!”, hanno affermato l’eurodeputato Mario Pirillo, l’on. Stefania Covello, l’on. Antonio Scalzo e l’ex presidente della provincia di Vibo Valentia Francesco De Nisi. “Esprimiamo viva solidarietà al sindaco Cavalcanti e in particolare all’on. Sandro Principe che di quel modello amministrativo – aggiungono – è stato, insieme al padre Francesco, l’artefice indiscusso. Il tentativo di gettare ombre sull’operato di questa e delle passate amministrazioni comunali sembra combaciare con il “teorema” di molti detrattori politici sconfitti nel tempo dai fatti concreti. Senza entrare nel merito dell’inchiesta giudiziaria, – proseguono i dirigenti del Pd – vorremmo solo esprimere umane perplessità sulle pressioni politiche esercitate da ambienti avversi all’amministrazione comunale per far disporre l’accesso antimafia al comune pur in assenza dell’aggravante mafiosa nell’ambito dell’inchiesta che ha portato al fermo di due ex amministratori. Questo dice molto su chi debba essere il capro espiatorio, il vero obiettivo da colpire! All’on. Principe la nostra vicinanza umana e politica e al sindaco Cavalcanti l’invito a non mollare. Rende non è

mafiosa”, concludono gli esponenti del Pd.