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“Perché ancora no alla rete per il trauma a Lamezia e sì al centro grandi ustioni a Cosenza?”

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E’ quanto si chiede il comitato “Salviamo la sanità nel lametino”

“Perché ancora no alla rete per il trauma a Lamezia e sì al centro grandi ustioni a Cosenza?”

E’ quanto si chiede il comitato “Salviamo la sanità nel lametino”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Il Presidente Scopelliti, commissario per la sanità regionale, fa sapere che ha deciso di realizzare un “Centro grandi ustioni” a Cosenza e sottolinea che nella decisione è coinvolta l’Agenas per alludere ad un consenso anche della Ministra della Sanità, con cui intrattiene buoni rapporti.
Sostiene anche che questa scelta sarebbe stata “da più parti auspicata”.
Non sappiamo chi si nasconde dietro queste tante parti, né quali sono gli interessi invisibili dietro una tale decisione che non ci risulta essere stata auspicata da qualcuno e che non era né prevista, né prevedibile, semplicemente perché nel recente decreto dell’ex Ministro Balduzzi i centri per le grandi ustioni sono previsti per bacini d’utenza compresi nella fascia tra i 4 e i 6 milioni di abitanti. E giacché la nostra Regione ha addirittura meno di 2 milioni di abitanti, è evidente che nessuno avrebbe potuto pensare a istituire un centro grandi ustionati.
Sorge quindi spontanea qualche domanda. Perché allocarlo a Cosenza? In quale sede? Con quali e quante risorse finanziarie, organizzative, umane e tecnologiche? E poiché l’annuncio non dà nessun chiarimento in proposito, non si fa peccato a pensare che si tratti di una scelta che risponde a necessità non sanitarie, ma di tutt’altro genere, come già è stata quella di accorpare l’ospedale di montagna di Acri a Castrovillari per farne uno spoke.
Di sicuro decidere di impiantare un centro grandi ustioni a Cosenza e ignorare la richiesta di istituire una rete regionale per il trauma, di cui invece il decreto Balduzzi definisce addirittura gli standard e le procedure di istituzione, è una netta scelta di campo che deve far temere il peggio.
Lo stesso decreto Balduzzi prevede, infatti, che vi sia integrazione tra la rete regionale per il trauma ed altri centri di alta specializzazione di competenza sovra-regionale, come il centro grandi ustioni. Non sarà che la scelta di istituire il centro grandi ustioni a Cosenza prefigura la scelta di portare lì anche la sede del centro traumatologico? C’è realmente da temere, perché il Presidente Scopelliti ha finora dimostrato di non guardare a quello lametino come ad un territorio con funzioni regionali, ma come ad una mera appendice di Catanzaro.
Ma quel che spicca in tutto questo frastuono di annunci è il silenzio del Presidente Franco Talarico. D’altro canto si tratta dello stesso politico lametino che si è schierato contro il trauma center con una sarabanda di pseudo motivazioni (struttura datata, mancanza di specialisti, ecc.), tra cui risaltava quella che non vi era un volume di traumi sufficienti per questo genere di struttura.
Il dato è stato ora smentito dalla relazione del Piano Paesaggistico Regionale appena varato dalla Giunta Scopelliti. In essa sono riportati i dati ISTAT ed ACI sulla “incidentalità” pubblica calabrese del 2008 che, con riferimento solo agli incidenti stradali e non a tutte la altre cause di traumi (sul lavoro, domestici, sportivi, ecc.), danno conto di “3.354 incidenti stradali che hanno causato il decesso di 120 persone, mentre altre 5.650 hanno subito lesioni di diversa gravità” e riferiscono come in Calabria il numero dei feriti ed il numero di morti ogni 100 abitanti fosse al disopra dei valori standard registrati su scala nazionale e come nel 2008 il trend fosse in aumento.
Dopo il fallimento di quello del 2010-2013 il nuovo piano di rientro per il 2013-2015 comporterà ancora grandi sacrifici per la sanità regionale e per i Cittadini calabresi, che continueranno ad esser gravati di maggiori tasse per pagare una sanità che continua a non funzionare. E allora, perché ancora no alla rete per il trauma a Lamezia e sì al centro grandi ustioni a Cosenza?
COMITATO SALVIAMO LA SANITÀ DEL LAMETINO