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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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“Per il Porto di Gioia Tauro una strategia che vada oltre gli ammortizzatori sociali”

“Per il Porto di Gioia Tauro una strategia che vada oltre gli ammortizzatori sociali”

E’ quanto afferma il coordinamento provinciale della lista Socialisti uniti – Nuovo Psi, che stamattina ha partecipato alla manifestazione indetta dai sindaci della Piana

“Per il Porto di Gioia Tauro una strategia che vada oltre gli ammortizzatori sociali”

E’ quanto afferma il coordinamento provinciale della lista Socialisti uniti – Nuovo Psi, che stamattina ha partecipato alla manifestazione indetta dai sindaci della Piana

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Questa mattina una delegazione della Lista Socialisti Uniti – Nuovo PSI, capeggiata dall’on. Saverio Zavettieri e composta dal Dott. Giovanni Piccolo e dal Rag. Pasquale Papaianni, ha partecipato alla manifestazione indetta al porto di Gioia Tauro a tutela dei lavoratori minacciati dai provvedimenti di esubero che il terminalista, per come ha reso noto, potrebbe intraprendere. Dopo aver manifestato la propria vicinanza e solidarietà ai lavoratori, la delegazione ha esposto agli stessi le proposte che intende portare avanti a tutela ed a salvaguardia dell’intero Porto di Gioia Tauro. In primis la vertenza che interessa Gioia Tauro non può rimanere relegata nell’ambito locale, ma è necessario che i sindacati si facciano promotori di una proposta di concertazione dove le segreterie generali dei sindacati nazionali pongano la questione ad un tavolo di confronto con il governo.

L’eventuale adozione di ammortizzatori sociali, siano essi rappresentati dalla mobilità o dalla cassa integrazione straordinaria, non può e non deve essere il fine ultimo dell’impegno che da più parti si sta portando avanti. Inoltre, ad avviso dei Socialisti, bisogna costruire una proposta concreta e credibile che interessando sia la provincia di Reggio Calabria e sia la Regione Calabria arrivi ad essere discussa al tavolo nazionale con il governo. La proposta che i socialisti lanciano passa imprescindibilmente attraverso due fasi fondamentali proiettate in un arco temporale a breve ed a medio e lungo termine. Nel breve periodo bisogna salvaguardare, ed allo steso tempo rilanciare, l’attività di transhipment dello scalo mediante l’adozione di tutti quei provvedimenti che consentano un abbattimento dei costi per i servizi, e la realizzazione delle opere di ammodernamento delle banchine.

Nel medio e lungo periodo,  per i socialisti, la salvaguardia del Porto, e dell’intero territorio in cui esso ricade, deve passare attraverso una diversificazione gestionale, che consenta la fine di un monopolio che la maggior parte dei soggetti, sindacati compresi, oggi impegnati a difesa ed a tutela dei lavoratori, hanno sostenuto ed avallato in questi quindici anni. Successivamente bisognerà passare ad una Polifunzionalità Operativa che consenta lo sviluppo di altre attività che vadano oltre il Transhipment ed in fine sarà necessario creare una rete di collegamento funzionale con le aree del retroporto solo allora, e dopo la realizzazione del rigassificatore e della piastra del freddo, si potrà parlare di introduzione e sviluppo del polo logistico. Queste le proposte che i Socialisti stamane hanno illustrato ai lavoratori e che si impegneranno a portare ai tavoli dove gli stessi siederanno per mandato elettorale. Pertanto si ribadisce che, si rischia di cadere nella solita retorica se non si costruisce una proposta concreta ed unitaria che possa, attraverso la Provincia, la Regione ed i Sindacati, essere portata al tavolo del Governo dove i sindacati nazionali dovranno dare un importa generale alla questione e non localistica come fino ad ora si è fatto.

Per i socialisti non è ora il momento di avviare ricerche di responsabilità in capo a questo o a quel soggetto, se  omissioni ci sono state è giusto parlare solo ed esclusivamente, non di responsabilità ma, di corresponsabilità che hanno visto interessati non solo il terminalista, verso il quale in questo momento è facile puntare l’indice, ma anche e soprattutto i soggetti, in primis quelli investi di responsabilità diretta prevista da norme di legge, che sino ad oggi hanno acconsentito ed avallato il concretizzarsi di queste situazioni che sembrano far ripiombare la piana agli scenari dei primi anni 90 allorquando, prima dell’avvio operativo del porto, le problematiche sociali ed economiche del territorio erano devastanti. Solo un forte senso di responsabilità di tutti quanti e l’eventuale passo indietro di chi non ha operato al meglio, potranno evitare che il porto, diventi non solo l’ennesima cattedrale nel deserto ma che addirittura, possa essere convertito nella più grande piscina olimpionica dell’Italia meridionale.

IL COORDINAMENTO PROVINCIALE

DELLA LISTA SOCIALISTI UNITI – NUOVO PSI

redazione@approdonews.it