Nel corso dell’ultimo Meetup, il responsabile della comunicazione del M5S di Cassano all’Ionio Francesco Ciappetta, ha sottoposto all’assemblea il documento redatto dagli attivisti del Meetup di San Ferdinando
“No all’attracco della nave dei veleni nel porto di Gioia Tauro”
Nel corso dell’ultimo Meetup, il responsabile della comunicazione del M5S di Cassano all’Ionio Francesco Ciappetta, ha sottoposto all’assemblea il documento redatto dagli attivisti del Meetup di San Ferdinando
Nel corso dell’ultimo Meetup di mercoledì 5 Marzo, il responsabile della comunicazione del M5S di Cassano all’Ionio Francesco Ciappetta, ha sottoposto all’assemblea il documento “NO all’attracco della nave dei veleni nel porto di Gioia Tauro”, redatto dagli attivisti del Meetup di San Ferdinando (RC), nel quale viene espressa viva preoccupazione in merito alla notizia, apparsa su media stranieri, di pericolose operazioni che dovrebbero effettuarsi nell’area del porto di Gioia Tauro.
L’assemblea degli attivisti di Cassano Ionio, nel condividere e sottoscrivere il documento, si dice preoccupato per il processo di smaltimento di sostanze tossiche, che dovrebbe avvenire nella zona di mare compresa tra Malta, Libia e l’isola di Creta, in un mare chiuso e con uno scarso ricambio delle sue acque, quale si presenta quello del Mediterraneo. Tutto questo è inaccettabile, un atto irresponsabile per questo genere di contesto territoriale che potrebbe determinare un vero e proprio disastro ambientale. Oltretutto, non essendoci precedenti per questo tipo di operazione in mare, corriamo il doppio rischio di non poterne prevedere gli effetti che potrebbero essere davvero devastanti.
E’ bene pensare ad un’alternativa, come quella della combustione, comunque in un contesto distante dagli insediamenti urbani dove queste sostanze possano essere scaricate per il trattamento a terra, in condizioni di sicurezza.
Il M5S di Cassano all’Ionio, sottolinea la necessità di intervenire sulla questione, sollecitando il Governo a intervenire sulla vicenda: non possiamo permetterci di correre un rischio tanto pericoloso per l’uomo e l’ambiente.