Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

Torna su

Torna su

 
 

“L’industria petrolifera spinge al fallimento i gestori e scarica sul Paese il costo sociale di altri 120.000 disoccupati”

“L’industria petrolifera spinge al fallimento i gestori e scarica sul Paese il costo sociale di altri 120.000 disoccupati”

E’ quanto denunciano in una nota Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio, che continuano: “Il Governo assiste muto alla violazione delle leggi. In assenza di tempestivi interventi governativi, distributori chiusi, self compresi, da venerdì 3 a domenica 5 agosto”. Faib convoca la riunione del Coordinamento regionale, che si terrà martedì a Lamezia Terme. Presentata una petizione al ministro dello Sviluppo Economico

“L’industria petrolifera spinge al fallimento i gestori e scarica sul Paese il costo sociale di altri 120.000 disoccupati”

E’ quanto denunciano in una nota Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc-Anisa Confcommercio, che continuano: “Il Governo assiste muto alla violazione delle leggi. In assenza di tempestivi interventi governativi, distributori chiusi, self compresi, da venerdì 3 a domenica 5 agosto”. Faib convoca la riunione del Coordinamento regionale, che si terrà martedì a Lamezia Terme. Presentata una petizione al ministro dello Sviluppo Econimico

 

 

Accordi collettivi scaduti e non rinnovati; margini tagliati unilateralmente fino al 70%; licenziamenti forzati degli addetti alla distribuzione; rifiuto di adottare diverse tipologie contrattuali; discriminazioni sui prezzi che spingono fuori mercato migliaia di impianti senza possibilità di reazione alcuna, vendite autostradali totalmente cannibalizzate.

Sono questi solo alcuni dei comportamenti in aperta violazione delle leggi esistenti che l’industria petrolifera sta adottando sistematicamente, colpendo oltre 20.000 piccole imprese di gestione che occupano circa 120.000 persone e sostengono la sopravvivenza di altrettante famiglie.

E’ la denuncia che parte dalle Organizzazioni di categoria dei Gestori -Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio – affidata ad una nota congiunta.

L’intenzione dei petrolieri è chiara: approfittare della confusione politica e della pesantissima crisi che ingessa il Paese, per regolare i conti con una intera categoria di lavoratori, consolidare le proprie rendite e scaricare sulla collettività il costo sociale di altri 120.000 disoccupati.

Tutto questo con la responsabilità diretta e colpevole del Governo che, nonostante 14 differenti sollecitazioni formali e appelli di ogni tipo, si è sistematicamente sottratto a qualsiasi tipo di confronto ed è inerte di fronte alla violazione delle leggi in vigore. Compresa quella recentissima del decreto liberalizzazioni, rimasta per l’essenziale lettera morta.

Un chiaro esempio è l’aggiramento della norma che avrebbe dovuto garantire la gratuità dei pagamenti con carte di credito e bancomat sia ai consumatori che ai gestori. Invece le banche pretendono il pagamento delle commissioni minacciando, in caso contrario, la “disdetta del servizio”. Ed anche su questo il Governo è muto non trovando il coraggio di fare un richiamo al sistema bancario.

Allo stesso modo, un segnale particolarmente evidente dello stato di crisi è dato dalla condizione specifica delle autostrade dove gestori e consumatori sono fatti oggetto di una vera e propria discriminazione sui prezzi, esclusi da ogni tipo di sconto, che sta condannando le imprese di gestione al fallimento e la stessa rete autostradale alla totale marginalizzazione.

Ai Gestori -conclude la nota di Faib, Fegica e Figisc/Anisa- i comportamenti di Governo e industria petrolifera non lasciano altra possibilità che adottare iniziative estreme di protesta e di difesa verso una aggressione gravissima, insopportabile e ingiustificata.

Per questi motivi è stato deciso un pacchetto di iniziative che, per la loro asprezza crescente e per come vengono sufficientemente dilazionate nel tempo, si auspica possano finalmente consentire al Governo di attivarsi, avviando quell’azione di composizione delle vertenze collettive che, istituzionalmente, gli compete: da mercoledì 18 luglio, campagna di informazione e sensibilizzazione verso i cittadini e gli automobilisti; da lunedì 23 luglio, sospensione degli accordi collettivi per la parte riguardante il prezzo massimo di rivendita sui carburanti; da lunedì 30 luglio a domenica 5 agosto, sospensione dei pagamenti del rifornimento carburanti attraverso carte di credito, pago bancomat e carte bancarie; venerdì 3 a domenica 5 agosto, chiusura di tutti gli impianti di rifornimento carburanti, self service compresi, sia su rete ordinaria che autostradale, sulla cui viabilità verrà adottata una specifica articolazione delle chiusure, integrata con le azioni in corso, che verrà comunicata in seguito.

AL VIA LA MOBILITAZIONE DEI BENZINAI SULLA RETE, CONFERMATO LO SCIOPERO NEL PRIMO WEEKEND DI AGOSTO IN ASSENZA DI UN INTERVENTO DEL GOVERNO.

E’ partita ieri la mobilitazione dei gestori con una capillare diffusione di un comunicato ai cittadini automobilisti, distribuito su tutti gli impianti, in cui vengono ribadite e confermate le motivazioni dello sciopero.

Nel pieno rispetto delle norme e in attesa di poter avere il consueto confronto con la Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, in relazione alle prerogative della Commissione stessa, Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio confermano il calendario di agitazioni e proteste su tutta la rete carburanti, compresa la chiusura degli impianti.

Le Associazioni dei gestori ribadiscono che la programmata chiusura dei distributori è prevista in assenza di tempestivi interventi governativi e dunque che è nella piena disponibilità del Governo evitare disagi ai cittadini convocando la categoria e avviando la procedura per la risoluzione delle vertenze collettive, prevista dalla legge.

Al primo punto della vertenza le Federazioni dei benzinai mettono il rifiuto delle compagnie petrolifere di rinnovare gli accordi economici scaduti mediamente da oltre due anni. Una situazione, questa, che accanto ai continui aumenti di prezzo delle medesime compagnie, cui fanno seguito iniziative di sconto a singhiozzo solo nel week end e solo alle macchinette self sta mettendo in serie difficoltà decine di migliaia di gestori e a rischio la tenuta occupazionale del settore.

Le Federazioni dei gestori denunciano all’opinione pubblica l’insostenibile pratica delle compagnie petrolifere che scaricano sui gestori i costi delle campagne di sconti, con una contribuzione che decurta fino al 70% il margine dei gestori (ogni 55 litri, pari più o meno a 100 euro, al gestore rimane 1 euro di margine lordo): una situazione insostenibile e inaccettabile per l’iniquità messa in atto dai petrolieri.

FAIB CONVOCA UNA RIUNIONE:

E’ stata convocata dal Coordinamento Regionale della Faib, allargato al comitato di colore TAMOIL, per martedì, alle ore 12, al Grand Hotel Lamezia Terme, in via Piazza Lamezia (di fronte Stazione Ferroviaria Lamezia Terme Centrale), a Lamezia Terme, una riunione per discutere il seguente odg:

1) Comunicazione del Coordinatore;

2) Verso l’organizzazione dello Sciopero di Categoria;

3) Situazione del settore e iniziativa fine settimana di ENI,ESSO ,Q8 ,IP –API;

4) Iniziativa Comitato di Colore TAMOIL – Calabria;

5) Aggiornamento tavolo con le compagnie petrolifere;

6) Varie ed eventuali.

redazione@approdonews.it