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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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“La Rigenerazione Urbana e lo Sviluppo Sostenibile della Piana di Gioia Tauro”

Enorme riscontro di pubblico ha ottenuto il Convegno organizzato a Polistena

“La Rigenerazione Urbana e lo Sviluppo Sostenibile della Piana di Gioia Tauro”

Enorme riscontro di pubblico ha ottenuto il Convegno organizzato a Polistena

 

 

Grande partecipazione al convegno che si e svolto a Polistena sul tema “La Rigenerazione Urbana e lo Sviluppo Sostenibile della Piana di Gioia Tauro”. Dopo l’introduzione di Michele Spanò di Progetto Polistena, Silvio Greco, docente universitario ha definito evidente l’assenza di una governance ambientale in Calabria. L’esempio del porto di Gioia Tauro e’ indicativo per le ricadute ambientali che subisce il territorio senza i benefici che un insieme di buone politiche potrebbe produrre a cominciare dalle produzioni agricole. Proprio queste sono zavorrate, ha detto l’ex assessore regionale all’ambiente, dal rischio ambientale e dalla concentrazione di impianti di incenerimento, di fattori di rischio ambientale, dal mancato mantenimento efficiente ed efficace degli ecosistemi naturali. Per Greco é inutile parlare ancora di nuovi impianti per la gestione dei rifiuti o di “spezzatino” quando dopo oltre tre anni di governo oltre la discarica di Pianopoli da noi predisposta non sono riusciti a farne neanche una, o ad avere livelli di differenziata inesistente. Allo stesso modo Greco si dice stupito dalla leggerezza con cui si sia cercato di scaricare sui sindaci il fallimento totale delle politiche per i sistemi di depurazione che tanto hanno penalizzato non solo la stagione turistica ma anche la qualità della vita e della salute dei Calabresi. Per Consuelo Nava, esperta e docente universitaria, confrontarsi sui temi della rigenerazione urbana oggi nell’area della Piana di Gioia Tauro, significa recuperare il nuovo significato del termine urbano, in una Calabria che in grave crisi demografica ha la necessità di ri- guardare i suoi luoghi attraverso il recupero della sua qualità della vita, che va dai regimi di igiene ambientale alla necessità di rispondere alle emergenze sulla sicurezza ambientale e strutturale. Occorre pensare ad una città dei servizi, prima che degli eventi, che restituisca le responsabilità della gestione strutturale e strategica del territorio. Ri-generare significa dedicarsi ai luoghi ed agli abitanti attraverso la valorizzazione dei ruoli e della competenza, ma anche quella dell’agora’. Unire l’orizzonte delle decisioni, da affidare ai tecnici ed ai politici, a quello delle opinioni e delle visioni da affidare ai cittadini. Non possiamo ancora parlare di sviluppo della Piana soltanto legato al Porto, perché se il porto fallisce fallisce il suo territorio, ha detto ancora la Nava. Non possiamo accontentarci di misure di finanziamento come i PISL, che invece che lo sviluppo locale e le filiere virtuose di economie interne, finanzia gli immobili che avrebbero bisogno di altre misure dedicate. Non possiamo più accontentarci, altrimenti perderemo anche le prossime occasioni, per le città dei nostri figli, quelli che si spera possano non andare via. Nelle nostre città dovremmo istituire l’assessorato alla legalità, non solo come antindrangheta, ma come trasparenza dei progetti amministrativi. Le conclusioni sono state tratte dal consigliere regionale del PD Demetrio Naccari Carlizzi dicendosi certo che la rigenerazione urbana sarà la questione su cui nei prossimi anni gli amministratori dovranno lavorare perché opportunamente il Parlamento europeo ha a ciò destinato una quota significativa del proprio bilancio consentendo ai Comuni di accederei direttamente senza l’intermediazione delle Regioni. La stessa Regione, auspica Naccari, può incrementare tale fondo utilizzando parte del proprio avanzo di amministrazione che ammonta ad oltre 5 miliardi di euro. Nella Piana come nella regione in generale assistiamo ad una assenza di politiche di governance ambientale unità ad una inadeguatezza di politiche specifiche per l’utilizzo delle strutture produttive come il porto di Gioia e i sistemi portuali. Non si è a conoscenza del reale impatto dei fattori di rischio e tutto ciò penalizza il sistema produttivo e l’agricoltura in particolare. Naccari e il PD contestano questo metodo di governo che non ha elementi conoscitivi per deliberare e non può quindi e non vuole misurare i risultati raggiunti. Così facendo non si possono correggere le politiche errate ne’ è possibile puntare ad un programma di crescita che non si risolva in una mera enunciazione. Così è sinora per Gioia dove si rincorrono numeri di centinaia di milioni di euro disponibili che in realtà non ci sono realmente e non vengono quindi utilizzati, ricorda Naccari Il nostro obiettivo e’ quello di cambiare metodo e qualità all’azione di governo regionale. Vogliamo misurare le politiche pubbliche perchè teniamo al futuro della Calabria, vogliamo invertire la decrescita demografica e non siamo interessati ad una bieca propaganda che e’ interessata solo alla gestione del potere e degli affari. Su questo costruiremo la nostra proposta di governo per le prossime elezioni regionali. Durante il convegno si è anche parlato della localizzazione del nuovo impianto a Gioia Tauro e si sono susseguiti numerosi interventi da parte di amministratori pubblici e quadri del PD sui temi sicurezza , servizi e trasporto pubblico.