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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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“La Regione istituisca per la Calabria il garante regionale dei diritti delle persone private della libertà”

E’ quanto propone Giuseppe Candido (Partito Radicale) in merito alla decisione del Parlamento in tema di amnistia

“La Regione istituisca per la Calabria il garante regionale dei diritti delle persone private della libertà”

E’ quanto propone Giuseppe Candido (Partito Radicale) in merito alla decisione del Parlamento in tema di amnistia

 

 

“L’ultimo messaggio alle Camere, prima di quello del Presidente Giorgio
Napolitano, risale al 2002 da parte del Presidente Ciampi. Chi ne avesse
prima dubbi oggi non può più far fina di niente: le carceri sono stracolme
e i diritti delle persone detenute sistematicamente violati”. È quanto si
legge in una comunicato di Giuseppe Candido, attivista calabrese storico
del Partito Radicale. “Riteniamo che il messaggio del Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano sulla questione carceraria” – continua
Candido nella nota stampa – “possa e debba essere da stimolo anche per il
Presidente della Giunta, per il Presidente del Consiglio Regionale e per
l’intero Consiglio affinché provvedano, anche per la nostra Regione dove
pure il sovraffollamento delle carceri è un grave problema, all’istituzione
del Garante dei diritti delle persone private delle libertà. E pure i
Sindaci dei comuni nel cui territorio sono presenti istituti di pena
potrebbero autonomamente istituire il loro Garante. In Calabria, stante i
tredici istituti di pena disseminati nelle 5 province, solo il Comune di
Reggio Calabria lo ha già istituito.

Il messaggio di Napolitano sulle carceri ha sottolineato l’estrema
importanza di un’iniziativa a cui ha contribuito in maniera determinante la
lotta di Marco Pannella e dei radicali. Napolitano, come previsto
dall’art.87 della nostra Carta, si è rivolto direttamente a Deputati e
Senatori ma quel messaggio è in realtà rivolto” – sottolinea Candido –
“all’intera nazione, attraverso i suoi rappresentanti. Il Consiglio
regionale della Calabria, dove il problema delle carceri pure è importante
e grave sia dal punto di vista del sovraffollamento sia da quello delle
carenze di organico, avrebbe un mezzo concreto per corrispondere a quel
messaggio: istituire e nominare subito il garante regionale delle persone
private della libertà. Mentre il Parlamento, per ottemperare entro il 28
maggio all’ultimatum impostoci dall’Europa con la sentenza pilota che ci ha
condannati per violazione dell’art.3 della CEDU, dovrà discutere i limiti
che il provvedimento di amnistia dovrà avere, una legge regionale per
istituire, anche nella nostra Regione, il garante delle persone private
della libertà, che in altre Regioni già esiste,” – conclude Candido –
“consentirebbe pure in Calabria di avere questa importante figura a tutela
dei diritti fondamentali che, è bene ricordarlo, anche nella nostra regione
sono sistematicamente violati. Gli oltre 2.650 cittadini oggi detenuti
nelle 13 carceri calabresi, i loro parenti, gli agenti di polizia
penitenziaria, i direttori e gli operatori civili che in quelle condizioni
inumane e degradanti lavorano, vedrebbero, dalle Istituzioni regionali,
un’assunzione di responsabilità all’altezza dei problemi che il Presidente
della Repubblica ha evidenziato”.