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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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“La Fiat dà 2 milioni e mezzo di euro e 500 mq al comune di Arese. E così cambia destinazione d’uso al palazzo del Ct”

“La Fiat dà 2 milioni e mezzo di euro e 500 mq al comune di Arese. E così cambia destinazione d’uso al palazzo del Ct”

E’ la denuncia dello Slai Cobas che continua: “Intanto cominciano i lavori del mega centro commerciale. Dicono che saranno assunti 3 mila lavoratori. Ma gli operai licenziati da due anni, per avere un su sussidio devono firmare che non avranno più alcun diritto di rientrare a lavorare nell’area dell’Alfa. E oltre 100 operai Fiat sono in cassintegrazione continuata da 4 anni”. Anche Sel interviene in merito

“La Fiat dà 2 milioni e mezzo di euro e 500 mq al comune di Arese. E così cambia destinazione d’uso al palazzo del Ct”

E’ la denuncia dello Slai Cobas che continua: “Intanto cominciano i lavori del mega centro commerciale. Dicono che saranno assunti 3 mila lavoratori. Ma gli operai licenziati da due anni, per avere un su sussidio devono firmare che non avranno più alcun diritto di rientrare a lavorare nell’area dell’Alfa. E oltre 100 operai Fiat sono in cassintegrazione continuata da 4 anni”. Anche Sel interviene in merito



Riceviamo e pubblichiamo:

 

Nel silenzio più assoluto, lo scorso 27 dicembre 2012, la commissaria del comune di Arese,

viceprefetto Anna Pavone, ha approvato una delibera (vedi pdf allegato) con la quale si mantiene la

validità, per quanto riguarda la Fiat, dell’accordo di programma bocciato nel 2010 per il voto

contrario del consiglio comunale di Rho.

La Fiat dà 2 milioni e mezzo di euro e 500 mq (davanti alla portineria centrale) al comune di Arese;

in cambio la Fiat potrà fare vari lavori e cambiare destinazione d’uso al palazzo del Centro Tecnico,

ove ora lavorano circa 500 persone (call center, in maggioranza, oltre a mensa, posta, pulizie,

guardianìa e impiegati).

Il mese scorso la commissaria Anna Pavone, unitamente al comune di Lainate, alla Regione e alla

Provincia di Milano, ha dato il via libera al nuovo piano Alfa.

Invece dell’auto ecologica ad Arese ci sarà il centro commerciale più grande d’Europa e villette per 5

mila persone.

I lavori, che cominceranno subito, impiegheranno 2 mila operai, e almeno mille lavoratori saranno

assunti nel centro commerciale.

Allora, si dirà, sarà finalmente dato un posto di lavoro agli operai Alfa Romeo che da due anni sono

in presidio alla portineria sud ovest.

NO. QUESTI OPERAI SONO COME GLI EBREI AL TEMPO DI HITLER:

Devono essere eliminati, secondo lorsignori

Sono colpevoli di lottare per i propri diritti e di non girarsi dall’altra parte quando c’è la mafia e

l’ndrangheta.

AVRANNO UN SUSSIDIO PER UN ANNO A CONDIZIONE CHE FIRMINO IN REGIONE UNA

CARTA CON LA QUALE RINUNCIANO A QUALSIASI DIRITTO E PRETESA DI ESSERE

ASSUNTI NELL’AREA DELL’ALFA ROMEO.

Chi ha fatto il disastro all’Alfa Romeo di Arese è innanzitutto la FIAT che ha avuto in regalo l’Alfa

pagando le tangenti ai politici.

E oggi gli operai di Arese sono doppiamente insultati per la negazione di un posto di lavoro e per

nuovi e clandestini favori fatti dalle “istituzioni” alla FIAT.

Slai Cobas Alfa Romeo

SEL: AREA EX ALFA UN PROBLEMA APERTO

Che il riuso dell’area ex Alfa Romeo rischi di non produrre alcun beneficio per il

nostro territorio è ben chiaro a Sinistra Ecologia e Libertà che, negli anni, ha

sempre votato contro all’Adp in tutti i livelli istituzionali.

Un accordo di programma che si propone la realizzazione di un inutile megacentro

commerciale ratificato da una Giunta regionale in scadenza, dal Commissario Comunale

di Arese e dal Comune di Lainate.

Un accordo di programma che esclude il comune di Rho ed il comune di Garbagnate il

cui territorio si insinua come un cuneo nell’area ex Alfa. Sinistra Ecologia e Libertà

chiede alla coalizione di centrosinistra ed al suo candidato Ambrosoli di dichiarare

la volontà di mettere mano all’Adp per una sua revisione complessiva.

A noi paiono ancora attuali le ipotesi di realizzazione di un centro produttivo legato

alla mobilità sostenibile ed al settore automotive come era nelle apparenti intenzioni

di tutti i soggetti istituzionali coinvolti.

In questa situazione non si riesce nemmeno a chiudere in modo concordato e condiviso

la questione della salvaguardia del reddito e del lavoro per le poche decine di dipendenti

ex Innova Service ancora presenti nell’area di Arese e ormai senza salario da mesi

e senza concrete prospettive occupazionali.

Dopo due anni di trattative e di tentativi di conciliazione, i lavoratori sono stati

raggiunti da una lettera-ultimatum (prendere o lasciare) a firma ARIFL che, a fronte

dell’erogazione di forme di sostegno al reddito, non garantisce nessuna seria possibilità

di rioccupazione dei lavoratori e nemmeno limita il comprensorio territoriale di

riferimento.

Questa ipotesi, non condivisa con il sindacato dei lavoratori, sembra far parte di

un’intesa più complessiva incomprensibilmente secretata.

Chiediamo al Commissario ad acta di riaprire e mantenere aperto un reale tavolo di

trattativa con il sindacato con l’obbiettivo di addivenire ad un accordo che, oltre

a forme di sostegno al reddito, offra prospettive occupazionali ai lavoratori rimasti.

In tal senso ci parrebbe utile sospendere e dilazionare il termine ultimativo di

7 giorni contenuto nella nota consegnata ai lavoratori.

Comprendiamo la complessità e la delicatezza della situazione, ma ci pare che, in

uno stato di forte crisi economica, non sia ragionevole lasciare dei lavoratori in

mezzo ad una strada, soprattutto se nell’area in parola si favoleggia di migliaia

di nuovi posti di lavoro che si renderebbero disponibili nel corso del prossimo triennio.

Un serio sforzo di responsabilità sociale di impresa dovrebbe essere messo in capo

dai proprietari delle aree.

Sinistra Ecologia Libertà – Milano