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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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“Intanto che le Istituzioni decidono, i malati di cancro aspettano”

Lettera aperta del personale Fondazione Tommaso Campanella

“Intanto che le Istituzioni decidono, i malati di cancro aspettano”

Lettera aperta del personale Fondazione Tommaso Campanella

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Oggi indetta conferenza stampa dai Direttori delle U.O. della Fondazione “T.Campanella” per comunicare al personale e all’utenza che a breve si delineerà una drastica riduzione delle attività assistenziali e di cura a causa dell’immobilismo e del grave deficit economico in cui versa l’ente.
Solo qualche giorno fà , era stata convocata una riunione urgente con le organizzazioni sindacali per la messa in mobilità di più di un terzo del personale , dopo l’ennesima irrisolta manovra di salvataggio dei Soci Fondatori.
Infatti , sempre più che un lungo travaglio, in realtà sembrerebbe un vero e proprio aborto di tutti gli abbozzi amministrativi suggeriti in merito alla sistemazione del Centro Oncologico d’Eccellenza calabrese, istituzione unica nel suo genere nella realtà sanitaria regionale.
Come giace sul tavolo dei commissari il decreto di accreditamento in attesa di un ultima firma, così sembra giacere la volontà di riconoscere un budget adeguato per poter salvare tutto il personale in esubero, costringendo pertanto, i dirigenti della struttura a pensare di contenere le spese mediante l’avvio delle pratiche di mobilità per circa 174 unita’ del personale.
D’altra parte, e’ adamantino il tentativo di entrambi i soci fondatori di attuare la cosiddetta ” politica di assedio ” per spegnere lentamente , attraverso il blocco degli approvvigionamenti finanziari , la struttura.
L’ideazione di un Centro Oncologico nel lontano 2004 tuttavia non era in dissonanza con quanto oggi viene enfatizzato da autorevoli trasmissioni e dai mass media sull’emergenza patologie neoplastiche nell’inquinato territorio calabrese.
Si sono aperte profonde ferite e grosse incertezze tra i pazienti e i lavoratori della Fondazione , in attesa di una decantata soluzione alternativa ancora mai attuata .
Non vogliamo ricordare le problematiche legali ed amministrative, i tanti citati profili di incostituzionalità delle assunzioni, i decreti-legge che si sono susseguiti, i piani di regolamentazione dei protocolli d’intesa, le notti insonni al Dipartimento della Salute, i cori nei cortei di protesta, la preoccupazione dei pazienti e delle famiglie; vogliamo solo urlare la nostra indignazione come “operai della sanità” e come noi stessi utilizzatori o potenziali utenti di tali servizi!!!
Le ultime notizie sono davvero sconcertanti sul destino della struttura e se a questo si aggiunge che si è ripresentato il tedioso problema della mancata erogazione degli emolumenti ai dipendenti, nonostante l’attività prestata, lo sconcerto aumenta!
A questi seri e rilevanti disagi, se si considera che confluiscono al nostro centro un consistente numero di malati oncologici, per cui, come pure riportato da seguite trasmissioni televisive come le Iene o Presa Diretta, si sta riscontrando un continuo trend ascensionale , si aggiungerà l’incapacità del paventato e costituendo mini-Polo con 35 posti-letto a sopperire e rispondere a tutte le domande del dopo- ridimensionamento, essendo lo stesso certamente inadeguato a contenere l’elevato turn-over dei malati di cancro.
La nostra lettera intende aprire una discussione e essere elemento di una protesta che sia l’anticamera di un dibattito con le autorità locali, con i nostri dirigenti e le figure commissariali del Dipartimento della Salute.
Il nostro gruppo di lavoro, ancora una volta tribolante sul piano delle rassicurazioni del diritto al lavoro, (di questo lavoro tanto desiderato in una realtà regionale che sicuramente non brilla per tasso di occupazione!!!), vorrebbe delle risposte concrete e definitive, evitando gli ennesimi giochi di prestigio che lasciamo a settori meno critici del vivere sociale!
La nostra dedizione nell’assistenza e nella prestazione d’opera ai malati oncologici che a noi si sono rivolti e che ancora si rivolgono è stata massima ed è stata dimostrata con gli sforzi concreti a superare i tanti periodi di siccità economica,che hanno gravato pesantemente sulla vita delle nostre stesse famiglie.
Le nostre domande, le nostre manifestazioni, i nostri striscioni sono l’esternazione di un’esigenza umana ed inderogabile che si identifica con i temi del diritto alla salute e del diritto al lavoro , sanciti dalla nostra Costituzione!
Noi crediamo che il Centro Oncologico rappresenti un elemento di prestigio per la nostra terra, ma ancora prima stia divenendo una struttura di necessità , considerati i crescendi tassi di malattia, non ancora definiti in un Registro Regionale dei Tumori aggiornato.
Vi invitiamo a percorrere assieme a noi e ai malati oncologici un viaggio all’interno del ” pianeta-cancro” per rendervi conto di cosa significa trattare una patologia che richiede spesso complessi approcci multidisciplinari, al limite spesso con le difficoltà pratiche di un centro ancora non completo, ma soprattutto con i limiti di una presente ed indiscutibile analfabetizzazione territoriale e povertà economica e sociale della nostra terra, che ti mette in una forte crisi esistenziale ed umana quando ti trovi a dover curare malati che spesso non hanno i mezzi di sostegno basilari per potersi garantire le cure.
La nostra stanchezza nasce dall’incongruenza dimostrata e da una non chiara programmazione e capacità decisionale dei nostri fondatori , che a parole dichiarano una strategia che puntualmente viene disillusa nella messa in pratica!
Noi abbiamo mobilizzato tutte le nostre più intime energie per perseguire il nostro progetto, che coincide non solo con la più profonda ispirazione della nostra missione di operatori della salute ma soprattutto con il bene dell’altro.
Ora cercate di interrogare le vostre coscienze e di non pensare solo al raggiungimento di risultati numerici infruttuosi e di breve scadenza se rapportate al nostro dibattito, perché intanto che voi decidete, i nostri malati, nostri perché sono i malati di tutti, aspettano.

I LAVORATORI DELLA FONDAZIONE TOMMASO CAMPANELLA