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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 MAGGIO 2024

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“Fondazione Campanella, patrimonio di tutti”

“Fondazione Campanella, patrimonio di tutti”

Ugl Sanità a sostegno del Comitato di lotta

“Fondazione Campanella, patrimonio di tutti”

Ugl Sanità a sostegno del Comitato di lotta

 

CATANZARO – “In questa delicata fase di transizione abbiamo il dovere di far fronte comune e di sostenere, senza se e senza ma, il Consiglio di Amministrazione e il Comitato di lotta della Fondazione Campanella”. E’ quanto scrive in una nota la segreteria provinciale dell’Ugl/Sanità in relazione allo stato di agitazione proclamato dai lavoratori, preoccupati giustamente del loro futuro, “ai quali – sostiene l’Ugl/Sanità – bisogna dare le adeguate risposte e certezze”. “La Fondazione Campanella non può subire in alcun modo penalizzazioni preconcette contro i dipendenti perché questi non sono certamente causa di eventuali errori gestionali del passato. Ecco perché come Ugl/Sanità riteniamo indispensabile – continua la nota – che tutte le forze politiche, le Organizzazioni sindacali e le Istituzioni accademiche, continuino a fare fronte comune per assicurare non solo una puntuale offerta pubblica di cure oncologiche, assolutamente necessaria in Calabria, ma anche il posto di lavoro a circa 270 dipendenti, tutti meritevoli di attenzione.

Siamo convinti – continua l’Ugl/Sanità – che tale obiettivo viene condiviso dalla maggior parte dei soggetti interessati e che nessuno si sottrarrà ai propri compiti, per mettere definitivamente la parola fine a questa pagina grigia della sanità regionale. Le premesse ci sono tutte: la fermezza del direttore generale Sinibaldo Esposito e del presidente della Fondazione, Paolo Fanzea, la disponibilità del Rettore dell’Università Magna Graecia, Francesco Saverio Costanzo, la volontà politica della maggior parte delle Istituzioni locali. Urge quindi, chiudere il cerchio e ripartire con maggiore efficacia ed efficienza affinché il Polo Oncologico continui ad essere un centro di riferimento regionale per tanti calabresi che, per varie ragioni, non si possono curare in strutture sanitarie pubbliche o private di altre regioni d’Italia”.

redazione@approdonews.it