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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

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“Crimine 3”: pene per 265 anni. Dei 23 imputati assolti solo Sebastiano Stranges e Giuseppe Jerinò

“Crimine 3”: pene per 265 anni. Dei 23 imputati assolti solo Sebastiano Stranges e Giuseppe Jerinò

Il processo è nato dopo la maxioperazione che ha permesso di smantellare le reti del narcotraffico

“Crimine 3”: pene per 265 anni. Dei 23 imputati assolti solo Sebastiano Stranges e Giuseppe Jerinò

Il processo è nato dopo la maxioperazione che ha permesso di smantellare le reti del narcotraffico

 

 

Si è concluso con duecentosessantacinque anni di carcere (questo il cumulo delle pene inflitte a 23 imputati) il processo “Crimine 3”, procedimento scaturito dalla maxioperazione che ha permesso di smantellare le reti del narcotraffico, che un cartello di cosche aveva nel tempo steso con i narcos sudamericani. Assolti con formula ampia, per non aver commesso il fatto solo Sebastiano Stranges e Giuseppe Jerinò, difesi dagli avvocati Alvaro e Managò. Anche per Rinaldo La face, si aprono le porte del carcere se non detenuto per altra causa.

La pesante sentenza è stata emessa dal Gup distrettuale di Reggio Calabria Cinzia Barillà, nell’ambito dell’operazione denominata “Solare 2” o “Crimine 3”, eseguita il 14 luglio del 2011, quale naturale prosecuzione dell’inchiesta “Il Crimine”. Sostanzialmente è stato confermato l’impianto accusatorio sostenuto dalla Procura distrettuale antimafia reggina, in particolare dal procuratore aggiunto Nicola Gratteri, che aveva concluso chiedendo condanne per complessivi 360 anni a carico dei 27 imputati del troncone dell’abbreviato. Le indagini, coordinate dalla Dda reggina, sono state eseguite dagli agenti del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria, ed hanno consentito agli investigatori di delineare la struttura del cartello calabrese implicato nel narcotraffico, costituito dagli Jerinò di Gioiosa Jonica, dai Bruzzese di Grotteria, dai Pesce di Rosarno e insieme ai tradizionali colossi del narcotraffico calabrese, gli Aquino di Marina di Gioiosa Jonica e i Commisso di Siderno. Sono queste le ‘ndrine che avevano tessuto la fitta rete attraverso cui fiumi di droga – cocaina, metamfetamine e cannabis – passavano dal Sud America agli Stati Uniti, quindi ai porti europei di Spagna e Olanda. Ed erano i medesimi clan per la Procura a gestire il traffico in Europa e Italia.

LE CONDANNE

Diciotto anni di carcere dovranno scontare Luis Leander Lara Alvarez, detto Liche, e Pasquale Giovanni Varca, condannati rispettivamente a pagare 120mila e 80 mila euro di multa. È di sedici anni e 100mila euro di multa la pena inflitta invece a Luis Ernesto Lara Alvarez, detto Miguel, e Pasquale Loccisano, mentre quindici anni e 90mila euro di multa vanno a Antonio Oppedisano. Dovrà passare quattordici anni e otto mesi dietro le sbarre e pagare 64mila euro di multa, Roberto Domenico Jerinò, mentre per Rocco Agostino e Giuseppe Loccisano, il gup Barillà ha stabilito una condanna a quattordici anni di reclusione e 80mila euro di multa. Tredici anni dovranno invece scontare Rocco Commisso, Antonio Loccisano, Ilario Manno, Rocco Ursino e Luis Mario Lara Alvarez (Jose), tutti condannati a pagare anche 60mila euro di sanzione pecuniaria. Dodici anni sono andati invece a Aurelio Petrocca. Dieci anni per l’olandese Gopal Wierdjanandsing, cui il gup ha inflitto una multa di 50mila euro, mentre nove anni di reclusione e 50mila e 600 euro di multa vanno a Calogero Gallina. Otto anni e otto mesi e 50mila euro di multa sono stati inflitti invece all’altro esponente del famiglia Gallina, Giuseppe. Entrambi sono per i giudici, esponenti delle famiglie di Cosa Nostra, che da lungo tempo vantano radicate basi negli Stati Uniti. Ed è qui che sarebbe maturata la “società mista” con il cartello di ‘ndrine alla sbarra nel processo Crimine 3.

Un cartello del quale per i magistrati fanno parte, a vario titolo, anche Rosario Lentini e Luigi Manfredi, condannati dal gup a sei anni e otto mesi di reclusione e 28mila euro di multa, così come Vincenzo Mazzone, condannato a 4 anni e otto mesi e 28 mila euro di multa. Pene minori sono andate infine a Luigi Albanese, Pasquale Pugliese e Annamaria Schirripa, tutti condannati a un anno e quattro mesi di reclusione.