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“Basta ricatti ai territori. Pugliano trovi soluzioni condivise o si dimetta”

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E’ quanto afferma la Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

“Basta ricatti ai territori. Pugliano trovi soluzioni condivise o si dimetta”

E’ quanto afferma la Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:
Le dichiarazioni di questi giorni dell’Assessore Regionale all’ambiente, Franco Pugliano, a fronte dell’emergenza
rifiuti vissuta da tutta la Calabria, mortificano drammaticamente le istituzioni democratiche, insultano l’intelligenza
dei calabresi e riproducono fedelmente la logica del ricatto emergenziale nei confronti dei territori che ormai da
anni governa il ciclo dei rifiuti calabrese.
“Se non apre Scala Coeli, sarà emergenza” ; “Se non apre Celico sarà emergenza” ; “Se non parte lo smaltimento
all’estero sarà emergenza”: questa è la cantilena stonata con cui l’assessore resuscita quotidianamente i quindici
anni di commissariamento, anni in cui l’emergenza, ciclica e prevedibilissima, era esclusivamente un’arma da
rivolgere contro tutti coloro che si opponevano a progetti strampalati ed impianti inutili.
Nulla sembra cambiato da allora.
La parola emergenza è lo strumento per tentare di scaricare sulle comunità e sui sindaci le precise e gravissime
responsabilità che sono inequivocabilmente di altri, nel nostro caso proprio dell’assessore Pugliano e del capo
dipartimento Gualtieri, incapaci negli ultimi anni di proporre, pianificare e contrattare delle soluzioni credibili ed
efficaci. Questi signori sono pagati profumatamente coi soldi dei calabresi, e piuttosto che risolverne i problemi, ai
calabresi tentano di imporre con arroganza le proprie discutibili credenze medioevali sui rifiuti.
L’emergenza è l’arma per ottenere l’assenso dal basso a sanatorie megagalattiche, metodi antiscientifici e presunte
soluzioni molto più problematiche del problema stesso, un assenso che significherebbe corresponsabilità e
complicità nei disastri sistematici causati dalla Regione Calabria in questo settore, disastri pagati dai cittadini
almeno tre volte: nei soldi della speculazione privata, nei soldi delle bonifiche, nei soldi del bilancio sanitario.
E se c’è un popolo che paga, c’è sempre una lobby che ingrassa, ed ingrassa, ed ingrassa.
Questo dovrebbe essere il tema degli incontri convocati dai vari Prefetti in queste settimane ed invece sembra che
questi incontri servano solo per muovere improprie pressioni nei confronti di sindaci e cittadini che si oppongono ai
progetti squinternati di Pugliano e compagni.
Le prefetture dovrebbero rendersi utili interessandosi in tempo delle questioni, capendo perché, per esempio, una
discarica può essere costruita senza nulla osta idrogeologico, perché quindi una discarica frana una volta ogni tre
mesi, perché gli impianti di trattamento non funzionano, perché non si finanzia la filiera della differenziata e si
trovano 180 milioni per l’esportazione all’estero, magari riuscendo a capire perchè c’è l’emergenza e chi la provoca.
Ed invece da queste parti, quando si tratta di rifiuti, ogni istituzione sembra decidere da sé il proprio ruolo e le
proprie mansioni, a partire dal sub-commissario Pugliano, oggi “solo” assessore regionale, che continua a puntare il
dito sugli altri come se da quattro anni fosse consigliere comunale di Rocca di Neto e non il principale responsabile
del settore rifiuti e del suo collasso.
Ed essendo finito il tempo della cuccagna commissariale, il rischio attuale è quello di essere trascinati dalla Giunta
Regionale in una crisi epocale che supererà i limiti già insopportabili sfiorati nel passato, ecco perchè associazioni ed
istituzioni locali stanno reclamando a gran voce il confronto per la ricerca di soluzioni condivise.
Se Pugliano (o chi prende le decisioni in questo momento) non è in grado di confrontarsi con il territorio, eviti di
torturare ulteriormente la Calabria con l’inadeguatezza e si dimetta il più presto possibile.
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”