Presidio ospedaliero San Francesco di Paola: “Gravi le condizioni strutturali”
Nov 06, 2012 - redazione
Il dottor Vincenzo Cesareo sporge denuncia al procuratore della Repubblica del Tribunale di Paola
Presidio ospedaliero San Francesco di Paola: “Gravi le condizioni strutturali”
Il dottor Vincenzo Cesareo sporge denuncia al procuratore della Repubblica del Tribunale di Paola
PAOLA – La rete ospedaliera sarebbe sicura in caso di evento sismico? È la domanda che ci si pone alla luce della denuncia presentata dal dottor Vincenzo Cesareo al procuratore della Repubblica del Tribunale di Paola e inviata anche al dipartimento nazionale di Protezione civile, ai ministeri della Salute, e dell’Economia e Finanze, alla Regione Calabria, alla prefettura. Il presidio ospedaliero San Francesco di Paola, individuato come Centro Spoke nella rete dell’emergenza andrebbe verificato.
«In considerazione dell’altissimo rischio sismico e idrogeologico cui soggiace l’intera provincia e in particolare l’area dell’alto Tirreno – afferma nella denuncia il dottor Cesareo – vogliano procedere alle necessarie verifiche e soprattutto provvedere per tempo debito ad approntare le giuste soluzioni e a ripianificare su questo territorio la rete ospedaliera dell’emergenza, nell’interesse primario della sicurezza pubblica». Nel 1999 è stato redatto un rapporto sulla vulnerabilità degli edifici. «L’ospedale San Francesco di Paola – scrive il dottor Cesareo, direttore sanitario del Centro Spoke – come risulta dal censimento è collocato al settimo posto nella graduatoria di vulnerabilità sismica». Secondo Cesareo, nel caso in cui si vada a considerare le strutture strategiche, è necessario che si valuti la sicurezza e la convenienza economica. In caso contrario sarebbe bene procedere a diversa utilizzazione dell’immobile.
C’è poi un terzo punto evidenziato da Cesareo: «Il presidio ospedaliero San Francesco di Paola – scrive nella denuncia – oltre ad essere tra i presidi ospedalieri calabresi la struttura più vulnerabile per rischio sismico, ricade in zona considerata secondo il Pai regionale “Zona r4” ad altissimo rischio idrogeologico. L’ospedale spoke sede del Dea, omportante per affrontare l’emergenza “quotidiana” acquista un rilievo cruciale nelle situazioni di maxiemergenza e per far questo è indispensabile che sia in possesso di tutti i requisiti strutturali e dunque diventa di fondamentale importanza tenere in conto la vulnerabilità al rischio sismico delle suddette strutture e tutte le altre indispensabili condizioni logistiche e di sicurezza che sembrano mancare nella scelta adottata». Si chiede, quindi, di rivedere in meglio l’articolazione della rete ospedaliera. «Non si comprende quale logica sia stata seguita da parte della struttura commissariale allorché si è deciso di togliere al presidio di Cetraro, struttura capiente, solida e sicura rispetto al rischio sismico, e già in possesso nel 2007 di tutte le unità ospedaliere indispensabili al dipartimento di emergenza, già classificato nel suo progetto originario come ospedale regionale».