di Giuseppe Campisi
“La politica di Giacomo Mancini per la difesa del suolo e la tutela del paesaggio”, il libro di Michele
Drosi su un particolare aspetto del Mancini-politico presentato alla
mediateca comunale Creazzo di Cinquefrondi ha restituito l’immagine di
un uomo pubblico e di governo impegnato e lungimirante tutto teso a
salvaguardare il meridione come punto di riscatto per l’intera nazione.
L’operato politico del Mancini socialista e decisionista chiamato
rivendicare l’azione di un uomo del suo tempo, assolutamente di
sinistra, che assurto al potere se ne servì per cercare di emancipare le
classi meno abbienti attraverso un progetto di restituzione
compensativa. “Drosi ci ha dato la possibilità di riflettere nel
centenario della nascita di Giacomo Mancini – ha esordito il segretario
della locale sezione del Pd, Michele Galimi – per rivendicarne la sua
azione politica di grandissimo riformista e meridionalista. Un uomo che
sapeva passare dalla teoria alla pratica”. Moderati da Pietro Melia,
giornalista Rai, i relatori si sono succeduti scandendo ricordi ed
aneddoti legati alla figura del grande politico cosentino. Come quelli
raccontati, perché vissuti in prima persona, dal senatore Cesare Marini
già socialista di lungo corso, che ha ricordato il Mancini partigiano,
propugnatore dell’unità a sinistra ed infine dirigente di partito con
una “vita politica proiettata al governo della società” con la sua
visione di “meridionalista rivendicativo” incentrata a portare benefici,
lavoro e progresso in particolar modo al sud “perché – ha chiosato il
senatore – Mancini soleva ripetere che i calabresi sono a credito con lo
Stato”. Di “compagno, amico e padre politico” ha parlato Raffaele
Manferoce, già sindaco della città, proponendo un excursus della vita di
Mancini tesa a ricordarne le profonde radici di socialista calabrese
anche per via della sua nota tradizione familiare. L’analisi
dell’autore, Miche Drosi, dirigente Pd e sindaco di Satriano, sull’opera
e sulla figura di Giacomo Mancini è stata molto lucida e ben condensata
nel suo intervento a conclusione dell’incontro. “Sono stato molto legato
a Giacomo Mancini – ha spiegato Drosi, sottolineando la figura di
Mancini riformista e socialista autentico concentrato alla difesa del
suolo come questione che tutt’ora permane irrisolta ed a cui si debbono
strumenti legislativi ad hoc, tutt’ora vigenti, come la Legge Ponte e
l’idea di pianificazione urbanistica – ma non nella stagione del potere,
quand’egli era ministro bensì nella fase calante ma più incisiva, quella
di leader politico. Questo libro non è per mitizzare Mancini ma per
ricordare il suo esempio di bella politica, non quella degli annunci ma
quella del fare” a cui anche il Pd è stato esortato a fare riferimento.