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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Por Calabria 2014-2020, le critiche di Imbalzano "Con la presa d'atto il Consiglio regionale ha anche ratificato la cancellazione delle opere già deliberate per la Piana e la Locride"

Por Calabria 2014-2020, le critiche di Imbalzano "Con la presa d'atto il Consiglio regionale ha anche ratificato la cancellazione delle opere già deliberate per la Piana e la Locride"
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“Nel corso di una seduta svoltasi all’insegna della disattenzione e del  disinteresse più generale, resa peraltro  possibile dalla presenza assicurata dai consiglieri di opposizione, il Consiglio Regionale, più che esprimere sul POR CALABRIA 2014 – 2020  una  presa d’atto acritica nel merito, ha ratificato scelte assolutamente non condivisili che hanno prodotto il notevole risultato di cancellare dai Documenti di Programmazione,  ELABORATI  NUOVAMENTE IN QUESTI MESI, tutte le opere faticosamente già inserite in prima stesura e che riguardavano anche e forse soprattutto la Piana di Gioia Tauro e  tutta la Locride”.

E’ quanto afferma l’on. Candeloro Imbalzano, già Presidente della Commissione “Bilancio, Attività Produttive e Fondi Comunitari” del Consiglio Regionale, nonché Vice Coordinatore provinciale di “AREA POPOLARE – NCD”.

“Come ricordano bene gli agricoltori  della Piana, il Consorzio di Bonifica di Rosarno  ed i cittadini della Locride e dell’Area dello Stretto, nel corso di una delle ultime sedute – quella del 21.7.2014 – della scorsa consiliatura, il Consiglio stesso – nella sua interezza –  aveva approvato, su nostri specifici emendamenti, l’inserimento  nel Documento da sottoporre alla Commissione Europea  IL COMPLETAMENTO DELLA GALLERIA PER LA DIGA SUL METRAMO E LA DESTINAZIONE D’USO DELLE SUE ACQUE –  AZIONE 6.3.2 –   LA REALIZZAZIONE DELLA STRADA A SCORRIMENTO VELOCE FIUMARA DI MURO – FRAZIONE SANTA LUCIA DI  REGGIO CALABRIA, NONCHE’ IL  PROSEGUIMENTO DEI LAVORI DELLA  BOVALINO – BAGNARA E LA PEDEMONTANA TRA LE VALLATE DEL TORBIDO E  DELLO STILARO – AZIONE 7.4.1”, continua Candeloro Imbalzano.

“Con la prima opera (finalmente!)  dopo trent’anni dall’inizio dei lavori ed  a distanza di pochi mesi dalla inaugurazione della diga, si veniva a completare il segmento di adduzione e distribuzione dell’acqua  del grande invaso, strategico per poter concorrere allo sviluppo di gran parte dell’agricoltura pianigiana e  con un parallelo, forte impatto sullo sviluppo turistico del  vasto Comprensorio annesso e comprensivo di numerosi Comuni.  Con le altre opere, veniva riconosciuta dal Consiglio Regionale la necessità di migliorare l’attuale situazione viaria di  aree  importanti e densamente popolate  della nostra Provincia, oggi sicuramente inadeguata e insufficiente a sostenere lo sviluppo soprattutto della Locride, consentendo una più efficiente connessione della rete delle aree interne, favorendone la coesione sociale e la continuità territoriale, diminuendo gli attuali, gravissimi fenomeni di congestione e innalzando i livelli di sicurezza,  specie della S.S. 106 Jonica”, aggiunge Candeloro Imbalzano.

“Né chicchessia può ritenersi consolato dall’inserimento dell’unico, contenuto finanziamento destinato a  completare l’ultimo breve tratto della Gallico – Gambarie, in quanto, come è espressamente specificato anche negli attuali Documenti POR 2014 – 2020,  il completamento stesso era il naturale corollario dell’opera selezionata nel 2011  già in sede di finanziamento del III° macro lotto da Mulini di Calanna  a Podargoni con i Fondi POR – FESR 2007 – 2013, i cui lavori sono stati consegnati solo di recente e con grande ritardo rispetto ai tempi preventivati”, prosegue Candeloro Imbalzano.

“Vogliamo augurarci che i Consiglieri della provincia di Reggio, resi edotti di questi tagli comunque incomprensibili alle popolazioni direttamente interessate e del tutto  ingiustificabili, ASSUMANO A BREVE  una  forte  iniziativa per rimodulare la previsione dei Programmi Operativi approvati – non sappiamo con quanta consapevolezza – nel corso dell’ultima seduta, rimediando a scelte altamente penalizzanti per le prospettive del territorio reggino”, conclude l’on. Candeloro Imbalzano.