Ponte sullo Stretto. Musolino (Pd), “il dopo Report e le ‘certezze’ sul Ponte”
Gen 27, 2025 - redazione
E’ stata la dichiarazione del Ministro dell’Ambiente in Parlamento nei giorni scorsi ad essere stata decisiva, ad aver fatto chiarezza, ad aver dato ragione a Report: non c’e’ stato alcun coinvolgimento formale di INGV.
Webuild ha fatto tutto da se’ per gli aspetti sismici del progetto “Ponte” e a Stretto di Messina e al Governo va bene così: nessuno ha sentito l’esigenza – ne’ la sente ora – di coinvolgere ufficialmente l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, l’unico Ente che ha competenza statale sul rischio sismico!
Si mettono d’impegno per fare “il “progetto più bello del mondo” e non chiamano in causa gli unici esperti capaci di realizzare uno studio “ufficiale”, scientifico, serio.
Uno studio che, come e’ evidente, richiederebbe un lavoro sull’ intero territorio coinvolto: analisi, prelievi, simulazioni che non sono mai stati fatti!
Rimandano questi studi sempre a dopo, alle ulteriori fasi progettuali, eventualmente a successivi stralci dell’appalto, dopo l’inizio dell’Opera comunque, dopo le prime costosissime “pietre”, dopo la bandierina dei primi cantieri e degli espropri che consentiranno al ministro Salvini di cantare vittoria, di giocarsi queste fiches con i colleghi di Governo, con la premier Meloni.
D’altra parte, lo hanno già fatto con le analisi – inesistenti – sui rischi per la salute pubblica di questo mega appalto: nell’aggiornamento al progetto definitivo – successivo alle raccomandazioni della Commissione tecnica – hanno detto chiaramente che alla “Salute” dei cittadini di Villa e di Torre Faro ci si penserà dopo, a cose fatte.
Lo stesso vale ora per gli studi sismici sulle faglie attive:
se ne parlerà se del caso a territori sventrati, a colline bucate, ad ecomostri impiantati, a varianti realizzate, a città devastate.
E sulla base di tutti questi “rinvii al futuro” la Commissione Via Vas ha dato “parere positivo” … ma a che?
E’ tutto sempre più chiaro:
la questione non e’ “tecnica”, non c’e’ vero dibattito sulla fattibilità (non ci crede nessuno), i limiti del progetto li conoscono tutti, ciò che non va bene e’ evidente.
Di 14 e più miliardi per tutto l’appalto – al netto del Ponte in se’ – la quota più interessante riguarda le opere a terra, le propedeutiche, le preliminari, le stradali le ferroviarie, le gallerie, le interferenze.
E’ li’ che si comincerà (come ha fatto Berlusconi venti anni fa), e’ questo che davvero conta: mettere in moto la macchina dei contratti e dei soldi! Altro che terremoto!
Quando si arriverà ai piloni si penserà, probabilmente, pure alla faglia sismica attiva; per il momento bastano gli scongiuri e una buona dose di faccia tosta.
Enzo Musolino
Segretario cittadino
Circolo PD “Tonino Giordano” Villa SG