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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Polizia: diciannove persone arrestate per associazione finalizzata alle truffe alle banche del Lazio

Polizia: diciannove persone arrestate per associazione finalizzata alle truffe alle banche del Lazio

Manette anche a persone che gli inquirenti ritengono legate alla ‘Ndrangheta .

PAOLO MONTALTO

Polizia: diciannove persone arrestate per associazione finalizzata alle truffe alle banche del Lazio

Manette anche a persone che gli inquirenti ritengono legate alla ‘Ndrangheta

 

PAOLO MONTALTO

Roma-Diciannove le misure di custodia cautelare in carcere eseguite in questi giorni (le ultime, questa mattina all’alba) dagli uomini della Questura di Roma a conclusione di un’indagine che ha consentito di smascherare un “giro di truffe” in danno di Istituti di credito della Regione Lazio. E secondo gli investigatori, tra gli affiliati al gruppo criminale ci sarebbero anche alcune persone legate ad ambienti di ‘ndrangheta e al clan Vrenna-Bonaventura-Corigliano. Secondo l’accusa, in pochi mesi, avevano acceso oltre 70 conti correnti in 30 diversi banche del Lazio, emettendo oltre 100 carnet e 2000 assegni. Di questi, 125 titoli di credito immessi sul mercato e poi protestati hanno fruttato un guadagno di circa 450mila euro. Gli investigatori ritengono che l’associazione operasse in varie province del Lazio, tra cui Roma, Viterbo, Latina e Frosinone; ma in alcuni casi (pochissimi) le truffe sarebbero state realizzate anche in Emilia Romagna. L’indagine degli uomini della Questura capitolina ha preso spunto da una verifica effettuata dalla Volante del Commissariato romano di Porta Pia nel novembre 2009. In quella occasione, dopo aver proceduto a un controllo, un uomo fu trovato in possesso di numerosissima documentazione bancaria. L’uomo in questione (sono state rese note solo le iniziali: L.C.) è risultato essere un pregiudicato calabrese di 65 anni. Oltre alla documentazione (si tratterebbe di conti correnti non intestati a lui), è stato trovato in possesso di alcuni assegni in bianco già firmati, nonché di carte bancomat di dubbia provenienza. Insospettiti, i poliziotti decisero di approfondire i controlli. L’attività d’indagine (compiuta anche con pedinamenti e appostamenti nei confronti degli indagati, ma anche con intercettazioni), ha consentito agli investigatori di far emergere e di smantellare quella che a loro avviso sarebbe una grossa struttura specializzata in truffe milionarie in danno di banche e privati cittadini. In particolare, L.C. (il pregiudicato calabrese), che sarebbe a capo dell’organizzazione e vanterebbe precedenti specifici, avvalendosi della collaborazione di alcuni corregionali tra cui qualcuno legato agli ambienti della ‘ndrangheta e al gruppo Vrenna-Bonaventura-Corigliano, aveva organizzato un piano che prevedeva elevati guadagni a fronte di un “rischio calcolato” di una denuncia per semplice truffa. I componenti il gruppo, 19 persone in tutto, sotto la minuziosa regia del capo, avevano iniziato ad accendere conti correnti bancari, sia personali che a nome di fittizie società abilmente costituite. E con astuzia, prima di allacciare rapporti con le banche, avevano regolarizzato la loro posizione anagrafica ed ottenuto la residenza in alcuni comuni del Lazio. Proprio grazie alla residenza nel Lazio, infatti, riuscivano ad ottenere l’apertura di conti correnti, corredati di carnet di assegni e carte bancomat con i quali effettuavano pagamenti per acquisti che gli ignari venditori non avrebbero mai riscosso per la mancanza della “provvista” sul conto. In alcuni casi – ulteriore particolarità – secondo gli investigatori i libretti di assegni venivano anche venduti a terzi che, a loro volta, li acquistavano per realizzare analoghe truffe. Le indagini svolte finora hanno permesso di accertare che sono almeno 71 i conti correnti accesi in 30 diversi Istituti di credito del Lazio, per un totale di 100 carnet e 2000 assegni circa. Sono 125 invece gli assegni emessi e risultati protestati per un valore totale di circa 450.000,00 euro.