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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Polistena, respinto il ricorso dell’Enel Sulla legittimità del canone patrimoniale non ricognitorio aveva ragione il Comune, che vanta crediti complessivi per circa 1 milione di euro

Polistena, respinto il ricorso dell’Enel Sulla legittimità del canone patrimoniale non ricognitorio aveva ragione il Comune, che vanta crediti complessivi per circa 1 milione di euro
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di Giuseppe Campisi

Polistena – Con parere n. 00120 dello scorso 19 gennaio il Consiglio di Stato ha rigettato, dichiarandolo in parte inammissibile, il ricorso proposto dall’Enel contro il Comune che aveva deciso di applicare con apposito regolamento e quindi quantificare il canone patrimoniale non ricognitorio, un corrispettivo dovuto a un’amministrazione pubblica come controprestazione per l’uso particolare del suolo pubblico. L’ente guidato dal sindaco Michele Tripodi e rappresentato in giudizio dall’avv. HimmanuelRinciari ha avuto così la meglio nella vertenza facendo sì che trovassero giustificazione somme già poste in bilancio per un totale di circa 1 milione di euro reclamate a gestori nazionali di energia elettrica e della comunicazione. “E’ un enorme successo sul piano politico – ha riferito esultante il sindaco Tripodi – perché è stata convalidata una scelta coraggiosa dell’Amministrazione Comunale che, nel quantificare il canone patrimoniale non ricognitorio, ancora sconosciuto a migliaia di comuni italiani, ha deciso di far pagare, ai colossi della distribuzione dell’energia e di altri servizi come la comunicazione, la somma di 8 euro per ogni metro lineare di condutture, cavi interrati, cabine, che attraversano il sottosuolo del territorio di Polistena”. Una scelta che affonda le sue radici già nel 2013 e che ha visto impegnato il comune in una diatriba giudiziale approdata sino a Palazzo Spada e conclusa con la sentenza del 19 gennaio scorso. “Dopo questa decisione storica del Consiglio di Stato – ha proseguito Tripodi – possiamo affermare che il Comune di Polistena al 31 dicembre 2016, vanta un credito complessivo pienamente legittimo ed esigibile di circa un 1 milione di Euro, di cui quasi la metà è dovuto dall’Enel, più volte richiesto e mai pagato, per il quale è stata attivata l’ingiunzione giudiziale di pagamento presso il tribunale”. Una vera e propria manna per le casse comunali falcidiate, come tutti gli enti locali, da tagli e riduzioni di trasferimenti che specie nell’ultimo periodo hanno creato più di un grattacapo agli amministratori costretti a fare enormi sacrifici per poter garantire i servizi essenziali e far quadrare i bilanci.A seguito della sentenza, di vero e proprio precedente ha parlato Tripodi “che – ha concluso – come altre iniziative assunte in passato sarà da esempio a livello nazionale, rendendo ragione a quanti si battono contro i potenti per una distribuzione equa e solidale delle risorse”.