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Piazza Armerina, imbianchino ucciso per 100 euro

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In manette il proprietario di un bar, Vincenzo Puglisi, 20 anni, ed il padre Guglielmo 52 anni, sospettati del delitto

di ROBERTA STRANO

Piazza Armerina, imbianchino ucciso per 100 euro

In manette il proprietario di un bar, Vincenzo Puglisi, 20 anni, ed il padre Guglielmo 52 anni, sospettati del delitto

 

di Roberta Strano

 

 

Il 25 settembre scorso è stato un giorno nero per la città di Piazza Armerina. Abituata a comparire sulle prime pagine dei giornali locali e nazionali come città di cultura e bellezze architettoniche oltre che naturali, Piazza si è macchiata di sangue, a causa di un assassinio efferato commesso nel centro urbano del paese.
Non un omicidio come altri ma un delitto che rispecchia lo stato di crisi in cui versa anche e soprattutto la ormai ex provincia di Enna.
In Via Carducci, all’interno di un bar, è stato accoltellato con due fendenti, uno al cuore e l’altro al polmone, un giovane ventottenne di nome Calogero Abati, imbianchino, che avendo svolto dei lavori per una famiglia del luogo, i Puglisi, si è visto dalla stessa rifiutato un acconto di 100 euro, soldi che gli servivano per comprare le medicine alla figlioletta ammalata di un anno e mezzo.
I Puglisi rifiutavano di concedere l’acconto all’imbianchino perché asserivano che il lavoro svolto da Abati fosse incompleto.
L’Abati avendo già due volte nella stessa mattinata chiesto i 100 euro, è ritornato una terza volta nel primo pomeriggio nel bar i cui proprietari erano gli stessi Puglisi, padre e figlio rispettivamente di 52 e 20 anni, e questa volta ne è scoppiata una lite furibonda, sembra che sia stato Abati ad estrarre un coltello e colpire Vincenzo Puglisi che ha riportato una ferita alla spalla. A questo punto sembra che Guglielmo Puglisi, vedendo il figlio ferito abbia preso due coltelli ed inseguito Abati, raggiunto poco dopo da Vincenzo che, secondo gli inquirenti, e malgrado il tentativo del padre di accollarsi la responsabilita’ del delitto, avrebbe sferrato i due fendenti. Calogero Abati e’ morto praticamente sul colpo.
Sembra che siano state le telecamere di sorveglianza ad avere incastrato il ventenne.
Ora i due si trovano nel carcere di Enna, accusati di omicidio e favoreggiamento.
Un delitto allucinante, morire a soli 28 anni per 100 euro, ciò è sinonimo di quanto la vita oggi valga poco o nulla e di come la miseria possa portare alla disperazione.
Una tragedia che ha scosso tutta la cittadinanza, che il 30 settembre ha partecipato al funerale attonita e incredula.