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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Pedà a Lamezia per sostenere la Zes, ma Oliverio frena "Da Delrio ho avuto garanzie anche se mi rendo conto che non passerà mai una Zes sola"

Pedà a Lamezia per sostenere la Zes, ma Oliverio frena "Da Delrio ho avuto garanzie anche se mi rendo conto che non passerà mai una Zes sola"
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LAMEZIA – “Il porto di Gioia Tauro non è un leitmotiv ma insieme ad altri grandi infrastrutture costituisce il secondo di tre pilastri fondamentali sui quali basare la ripresa economica non solo della regione ma dell’intero Mezzogiorno d’Italia, dopo la fiscalità di vantaggio con credito d’imposta e decontribuzione per abbattere il costo del lavoro e prima degli incentivi alle imprese a fronte di investimenti innovativi”.

Sono le parole del governatore Mario Oliverio intervenuto ieri mattina ad un dibattito su sviluppo e programmazione comunitaria organizzato dal coordinamento “Pasquale Poerio” e dall’associazione degli ex parlamentari della Repubblica svoltosi nell’auditorium di Unioncamere a Lamezia. Al convegno hanno partecipato, tra gli altri, i deputati PD Alfredo D’Attorre e Demetrio Battaglia; l’ex sottosegretario ai Trasporti, Pino Soriero; il consigliere regionale Franco Sergio; il parlamentare di FI Roberto Occhiuto; il presidente dell’ordine dei geologi Francesco Fragale; Camillo Crivaro, presidente della Piccola Industria di Catanzaro e il sindaco del capoluogo della Piana, Giuseppe Pedà il quale durante il proprio contributo ha energicamente ripreso alcuni temi fondamentali inerenti il trasporto pubblico e, soprattutto, il destino dell’area portuale gioiese.

Il primo cittadino si è rivolto ad Oliverio con il piglio deciso di chi getta le carte sul tavolo rivendicando a più riprese un confronto pragmatico e una maggiore spinta verso quelle priorità che potrebbero invertire il trend di declino. “Io e l’assessore comunale alla Cultura, Toscano di recente siamo stati in Grecia perché abbiamo capito che senza adeguate contromisure molto presto anche da noi potrebbe verificarsi quanto sta accadendo in terra ellenica e nel porto del Pireo – ha spiegato – e se vogliamo davvero dare nuovo impulso al territorio dobbiamo guardare a quel che succede altrove ed essere consequenziali. Non possiamo lasciare un’Authority ingessata, con un segretario generale ad interim che è anche dipendente e un commissario che dovrebbe poter fare solo il comandante di Capitaneria e non occuparsi della governance: lei, presidente deve dire a Delrio che, se non è possibile procedere con una nuova nomina, abbia il buon senso di inviare un tecnico del ministero dei Trasporti, in modo da avviare un percorso strategico per una struttura dalle enormi potenzialità ma oramai completamente ferma.

Occorre incontrarsi subito e costituire insieme agli attori principali un tavolo di concertazione permanente sulla ZES. È bene che lei e il ministro torniate a Gioia – ha rimarcato – non vedo impedimenti, visto che in campagna elettorale è stato possibile”. Pedà si è infine soffermato sulla questione trasporti: “si parlava di treni nel caos tra ritardi e disservizi ma stiamo facendo morire infrastrutture storiche come le taurensi” – ha evidenziato l’ex presidente delle ferrovie calabre. Indicative le riflessioni di Oliverio: “il disegno di legge sulla ZES è stato aggiornato non per mettere etichette ma per utilizzare nuovi spazi: è compatibile con il regime di aiuti però c’è una procedura da seguire, devono essere gli Stati membri ad avanzare proposta in Commissione europea. Da Delrio ho avuto garanzie anche se mi rendo conto che non passerà mai una ZES sola. Allora si apra la discussione sul capitolo delle 4/5 ZES italiane e si chiuda al più presto perché stiamo perdendo un’opportunità. Alla luce del raddoppio del canale di Suez – ha aggiunto – Gioia diventa di interesse internazionale, dobbiamo agire per forza sulla fiscalità: in questo senso, ho parlato anche con l’antesignano Prodi affinché dia anche lui una spinta in una direzione strategica”.