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PD Taurianova, “Scarfò si arrampica sugli specchi”

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Dispiace dover ricorrere ad un ulteriore comunicato, il secondo, spiacevole, della giornata. Apprendiamo a mezzo stampa della volontà da parte del Consigliere Raffaele Scarfò, di querelare il Partito Democratico di Taurianova. Vogliamo consigliare a Scarfò che le “scuse” sono sempre ben accette, poiché prova di dignità ed educazione, e che un “dietrofront”, alla luce di quanto accaduto, vale più di mille comunicati con difese stentate. Rammarica dover rimarcare un concetto già espresso, soprattutto se tale concetto è legittimato dai fatti e dalle testimonianze audio/video, testimonianze che il Consigliere Scarfò, imbarazzato per l’accaduto, non è riuscito a far “cancellare” in tempo. Vogliamo altresì dichiarare alla cittadinanza, che è stato proprio il PD ad allertare il Sindaco Biasi della situazione, attenzionandolo in privato di quanto stava accadendo sui social. Lo stesso PD, il partito che afferma di voler querelare, ha nuovamente avvisato il Sindaco di voler intraprendere azioni conseguenziali a quanto accaduto, poiché giudicate gravi e pericolose, dimostrando correttezza politica ed istituzionale, ricambiata dallo stesso Sindaco Biasi. Forse l’educazione e la correttezza dimostrata dal PD è stata, in tal caso, strumentalizzata dal Consigliere Scarfò. Sappiamo che probabilmente, nel nostro amato paese, sia strano credere che un partito all’opposizione come il PD abbia cercato di tutelare lo stesso Scarfò,suggerendogli di spiegare l’accaduto, formalizzando non una querela, ma delle semplici scuse. Avvalorante tale fatto è la visita dello stesso Consigliere Scarfò presso l’abitazione di un collega di minoranza, a cui con tono spaventato e turbato per l’accaduto, chiedeva di ritirare quanto detto in precedenza. Ma ad una cosa non abbiamo mai rinunciato, ossia alla coerenza e alla dignità politica, dunque accogliamo di buon grado la formalizzazione della querela del consigliere Scarfò, intimandolo stavolta di fare non più uno, ma due passi indietro. Perché l’opera di eliminazione e contaminazione delle prove non è andata a buon fine.Oggi, purtroppo per Lei caro Scarfò, la pratica di ostentazione megalomane sui social non la favorisce. Confidiamo quantomeno nel senso di responsabilità del Sindaco Roy Biasi.
Ci addolora infine credere che il Consigliere Scarfò, piuttosto che SCUSARSI, abbia tirato perfino in ballo dei testimoni (nonché amici suoi) e dichiarato il falso. Rammarica ma fa riflettere certamente su quelle che sono le priorità da lui tanto decantate e sul modus operandi utilizzato.