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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Parentela (M5s): “No controllo ambientale su 100 piattaforme” Sottolineata l'importanza del referendum del 17 Aprile sulle trivellazioni in mare

Parentela (M5s): “No controllo ambientale su 100 piattaforme” Sottolineata l'importanza del referendum del 17 Aprile sulle trivellazioni in mare
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«Il ministero dell’ambiente non possiede i dati relativi all’inquinamento delle
acque circostanti a 100 piattaforme che a largo dei nostri mari estraggono gas o
petrolio. Tra queste quelle di proprietà della Ionica Gas, operanti a largo di Crotone».
È quanto afferma il deputato M5s Paolo Parentela, che aggiunge: «Greenpeace, a
seguito di una istanza pubblica di accesso agli atti, ha ottenuto dal Ministero dell’Ambiente
i piani di monitoraggio di 34 piattaforme di proprietà ENI sulle 135 operanti nei
mari. Sulla mancanza degli altri dati, Eni si è giustificata asserendo che quelle
di propria competenza non effettuano scarichi in mare. Eppure vi sono delle indagini
in corso da parte della magistratura, ad esempio su una piattaforma a largo della
Sicilia, che probabilmente smaltiva illecitamente le acque reflue (cariche di sostanze
inquinanti) nel mar mediterraneo, così come ci sono prove del fatto che alcuni dipendenti
Eni scambiarono le cozze destinate ad essere analizzate per valutare l’impatto
ambientale delle piattaforme su cui lavoravano».
«Per questo motivo – continua il parlamentare – ho interrogato il Ministro dell’ambiente,
a cui ho anche inoltrato una nuova richiesta di accesso agli atti. Ritengo di una
gravità inaudita che il nostro governo non abbia alcuna stima, monitoraggio o controllo
dell’inquinamento provocato da oltre 100 piattaforme operanti a largo dei nostri
mari. Praticamente il governo ci fornisce una ragione in più per votare con convinzione
Si al referendum del 17 aprile».
Parentela conclude: «Dopo gli scandali di trivellopoli in Basilicata, attraverso
cui si è scoperto che le scorie estrattive venivano illecitamente smaltite in Calabria,
un’altra bomba ad orologeria sta per esplodere. Il Pd si scopre sempre più come
il partito del petrolio ed il rischio oggettivo è che la Calabria, come il resto
dello stivale, sia sull’orlo di una vero e proprio disastro ambientale. Si corra
subito ai ripari attraverso la democrazia. Il voto del 17 aprile è fondamentale
per iniziare a cambiare la politica energetica nel nostro Paese».