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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Panedigrano sullo smantellamento dell’ospedale di Lamezia

Panedigrano sullo smantellamento dell’ospedale di Lamezia

“Continua l’opera di smantellamento nel piu assoluto silenzio istituzionale e della polita lamentina”

Panedigrano sullo smantellamento dell’ospedale di Lamezia

“Continua l’opera di smantellamento nel piu assoluto silenzio istituzionale e della polita lamentina”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

“Forse il fatto di essere stato denunciato alla Corte dei Conti per un danno erariale di 7 milioni di euro, che anche noi avevamo segnalato, ha spinto il Direttore Generale, dr. Mancuso, a farci rispondere da un suo sottoposto. La replica di quest’ultimo però più che smentire conferma le nostre denunce e sorvola sulle condizioni pietose dei reparti ospedalieri, degli ambulatori, della medicina territoriale. Il buon Curatola, per di più, evidentemente ignorando che esistono cavie non umane, si diverte a chiederci di sostituirci personalmente alle cosce di pollo ed alle uova (fresche o sode che fossero). Ma la sua ci pare un’ironia lugubre, perché in fondo irride alla morte della sanità lametina. Sta, infatti, continuando il lento smantellamento dell’Ospedale di Lamezia. In questi giorni sono stati ridotti da 8 a 6 i posti nell’Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC). Purtroppo nel più assoluto silenzio delle istituzioni e della politica lametina. E stavolta, cosa gravissima, sono stati eliminati 2 posti dell’Emergenza-Urgenza, che riguardano i malati colpiti da Infarto o da altre gravi malattie del cuore che mettono a rischio la vita, e “per contentino” sono stati aumentati di 2 i posti della Cardiologia che, invece, può ospitare soltanto malati sub-acuti. Per di più questa operazione non è neanche materialmente possibile, perché le stanze della Cardiologia possono ospitare soltanto 4 pazienti ed, essendo 3 stanze, possono ospitare solo i 12 posti attualmente previsti; per cui, se la matematica non è un’opinione, non c’è posto per altri 2 letti. Ed è un’operazione che fa seguito, solo per citare i due esempi più clamorosi,. alla rimozione dei paraventi dell’UTIC con hanno compromesso ogni minimo di privacy ed alla chiusura (dal gennaio 2010) dell’attività di impianto di Pace Maker Quello verso la Cardiologia di Lamezia sembra proprio un “accanimento terapeutico all’incontrario”. Una evidente e inequivocabile volontà di soffocare lentamente l’attività della Cardiologia e dell’Ospedale lametino, a tutto vantaggio naturalmente degli ospedali catanzaresi. (E dire che i primi Pace Maker in Calabria sono stati impiantati proprio a Lamezia negli anni ’70 quando l’UTIC lamentina era l’unica del meridione d’Italia, Isole comprese!). Si tratta per giunta di una scelta che mette a rischio la vita degli utenti, perché, come è richiesto da una oculata gestione organizzativa e dal buonsenso, le UTIC per poter accogliere i casi di emergenza non debbono mai avere tutti i posti occupati. L’optimum di occupazione non dovrebbe mai superare il 60-70% dei posti letto, ma a Lamezia con soli 6 letti rimasti è facilissimo che questa percentuale venga superata e non sia quindi possibile il ricovero di malati che ne abbiano urgente bisogno. E cosa succederà ai pazienti infartuati del comprensorio che troveranno tutti i posti occupati? Dovranno trasferirsi altrove con perdita di tempo proprio nella fase più critica e delicata della patologia, quella che fa più morti e più danni”.

Nicolino Panedigrano, comitato Salviamo la sanità lametina