Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Pandolfi: “Il problema della sanità calabrese non è la persona del commissario ma il commissariamento”. Giorni contate per Guido Longo al vertice della sanità calabrese? Anche nella provincie a cascate lasciarenno gli incarichi i vari commissari nominati

Pandolfi: “Il problema della sanità calabrese non è la persona del commissario ma il commissariamento”. Giorni contate per Guido Longo al vertice della sanità calabrese? Anche nella provincie a cascate lasciarenno gli incarichi i vari commissari nominati

Di Luigi Pandolfi

Apprendiamo dalla stampa che il neoeletto presidente delle regione Calabria, Roberto Occhiuto, individuando nella possibile risoluzione dell’annosa questione sanitaria calabrese una priorità politica da affrontare con urgenza, ha proposto che il ministro Speranza affidi a lui il ruolo di commissario per la sanità regionale.

Il nostro comitato ribadisce la necessità di porre fine a ogni forma di commissariamento della sanità. Individua nella definizione dell’ammontare del debito una priorità assoluta per prendere qualsiasi possibile decisione. Sono anni di navigazione a vista in un mare di debiti che gravano sulle tasche e, peggio ancora, compromettono le possibilità di cura dei cittadini e delle cittadine della nostra regione. È impensabile che ancora non sia stato possibile quantificarne l’ammontare. Il commissariamento si è rivelato un rimedio non risolutivo.

Cambiare persona, chiunque essa sia, fosse anche il presidente della regione, non porta alla risoluzione del problema. Semplicemente mantiene in essere il problema. Il rilancio della sanità pubblica in Calabria ha a che fare con la garanzia di diritti costituzionali e deve essere perseguito in via prioritaria, determinando un cambiamento di rotta dalla promozione della sanità privata che ha caratterizzato gli ultimi funesti decenni della politica calabrese verso il sostegno e l’implementazione della sanità pubblica.

Non potrà esserci rilancio se rimarrà il commissariamento e se si escluderà una forma partecipativa di gestione della sanità.