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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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“Osservatorio Cresme dà il colpo di grazia al Sud” Lo dichiara Caridi (Forza Italia)

“Osservatorio Cresme dà il colpo di grazia al Sud” Lo dichiara Caridi (Forza Italia)
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Caridi (FI): “Vorrei che il Governo Renzi provasse a risanare una
situazione davvero difficile per il Sud; credo anche che la popolazione
meridionale, con particolare riferimento alle regioni Calabria, Sicilia e
Campania sia stufa delle classifiche che mettono in risalto il degrado,
ignorato dalla classe politica che governa il nostro Paese”.

Il grido d’allarme lanciato dal Presidente dell’ANCE Calabria legato alla
riduzione delle risorse destinate alle grandi opere nella nostra regione
non va sottovalutato.

Prendere alla leggera la presa di posizione di Francesco Berna sarebbe uno
sbaglio, nonostante la pronta smentita dell’Anas da parte del suo
Presidente Armani; secondo quest’ultimo, infatti, grazie alla recente legge
di Stabilità sono state aumentate le risorse per la Calabria.

Moralmente mi sembrerebbe corretto sottolineare che i fondi destinati alla
Calabria, presi in considerazione da Armani, strettamente legati alla Legge
di Stabilità 2016 ed altri provvedimenti recentemente approvati, sono
frutto del lavoro dell’opposizione.

I mie sforzi, connessi alla comunione d’intenti di chi, come me, ha a cuore
il Sud e la Calabria, sono dimostrati quotidianamente dalle interrogazioni
e dagli emendamenti, mirati al Centro Nord Italia a discapito, come sempre,
del meridione.

D’altronde, il disinteresse del Governo verso il Mezzogiorno e la Calabria
in particolare è stato certificato dalla recente indagine sul mercato dei
lavori pubblici nell’anno 2015 effettuata dall’Osservatorio Cresme e
pubblicata su “Il Sole 24 Ore” di domenica 3 gennaio scorso.

Il dato evidenziato è impietoso: nel 2015 il Centro-Nord ha visto un
incremento di bandi di gara del 9,9% mentre il Sud ha sofferto di una
riduzione del 7,7% (dal 43,1% al 35,4%). Più in dettaglio, la regione che
ha visto contrarsi maggiormente gli importi complessivi dei bandi di gara
pubblicati è stata appunto la Calabria che, in un anno, ha subìto una
riduzione di – 55,4%, seguita dalla Campania (-35,4%) e dalla Sicilia
(-30,5%).

Ciò dimostra come, le tre regioni più in difficoltà in Italia, vengano
costantemente abbandonate a se stesse, non potendo contare su politiche
keynesiane di ammodernamento infrastrutturale, utili a riattivarne
l’asfittica economia e ad incidere sugli insostenibili tassi di
disoccupazione.

Suppongo che non si debba ragionare in termini di favoritismi nel momento
in cui il problema è la progettazione infrastrutturale del Paese; ma non è
questa la strada intrapresa dal Governo nel momento in cui i tagli sugli
investimenti riguardano sempre e solo il meridione; la Salerno – Reggio
Calabria è chiaramente un esempio lampante, la palese dimostrazione di come
possa bastare, al Sud, un’autostrada dell’antichità.

Si potrebbe andare avanti ad oltranza e porre l’attenzione, magari, sulla
Ferrovia che, al Nord, viaggia ad altissima velocità mentre nel meridione
rimane a stento un binario.

Il dato pubblicato da “Il Sole 24 Ore” avvalora purtroppo quanto denunciato
dalla Svimez, riguardo la grave compressione della spesa pubblica in conto
capitale, consumatasi a danno del Mezzogiorno anche negli ultimi anni. Mentre
al Centro-Nord, il livello è sceso nel 2013 all’80,4%, rispetto al 2001
(dopo aver toccato il 108,2% del 2007), nel Mezzogiorno il declino
costante, accentuato gravemente dalla crisi, ha portato ad un livello di
circa -39% rispetto alle spese del 2001 (ossia 9,9 miliardi di euro in
meno).

Realisticamente le statistiche mettono in risalto la situazione
dell’Italia, paese sempre più diviso e diseguale, con l’intero Sud che
continua a scivolare nei bassi fondi dell’arretratezza: il Pil continua ad
essere negativo (-1,3%); il divario di Pil pro capite è tornato ai livelli
di 15 anni fa; negli anni di crisi 2008-2014 i consumi delle famiglie
meridionali sono crollati quasi del 13% e gli investimenti nell’industria
in senso stretto addirittura del 59%.

Bene ha fatto quindi il Presidente dell’ANCE Calabria a lanciare un pesante
avvertimento contro questo governo. Suppongo che gli annunci e la parole di
Renzi abbiano fatto il loro corso; quando sarà il momento dei fatti?