Non basta più la presa di posizione del presidente dell’Ordine dei Medici di Cosenza che con affermazioni molto gravi ma reali, in una regione che già soffre della mancanza dei livelli minimi di assistenza, descrive la situazione comatosa della sanità in Calabria.
Urge un’azione corale di popolo che alla rassegnazione sostituisce, soprattutto al Sud, la ribellione civile e la partecipazione sociale.
Siamo in una terra dove si trova il tempo per tutto e tutti, si investono cifre altissime per la comunicazione e la promozione dei nostri luoghi, senza poi tener conto delle infrastrutture mancanti; ci si definisce una terra a vocazione turistica, paradiso da preservare e poi, puntualmente, si tralascia la macchia nera che la contrassegna in modo indelebile: la totale mancanza di una Sanità pubblica degna di essere chiamata tale.
Ed è inutile nascondere che ciò incide fortemente sulla reputazione della Calabria in termini di attrattività turistica soprattutto estera… altro che il Portogallo e la tax free per i pensionati!
Tra turismo da rilanciare, malanni da scongiurare e una salute da preservare la sanità rappresenta la madre di tutte le battaglie.