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TAURIANOVA (RC), SABATO 20 APRILE 2024

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Operazione “Aquarius”: Bancarotta fraudolenta e riciclaggio, sequestrati oltre 2 milioni e 400 mila euro a un imprenditore termale della Piana Gli accertamenti svolti dagli investigatori della Guardia di Finanza avrebbero ricostruito la vita economica della società sino al fallimento dichiarato nell’anno 2019, allorquando la stessa aveva accumulato debiti per oltre 3.000.000 di euro

Operazione “Aquarius”: Bancarotta fraudolenta e riciclaggio, sequestrati oltre 2 milioni e 400 mila euro a un imprenditore termale della Piana Gli accertamenti svolti dagli investigatori della Guardia di Finanza avrebbero ricostruito la vita economica della società sino al fallimento dichiarato nell’anno 2019, allorquando la stessa aveva accumulato debiti per oltre 3.000.000 di euro

I Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria sotto il coordinamento della Procura della Repubblica
di Palmi – diretta dal Procuratore Dott. Emanuele Crescenti – hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo
finalizzato alla confisca per equivalente per oltre 2.400.000 di euro, emesso dal Giudice per le Indagini
Preliminari di Palmi nei confronti di un imprenditore di Laureana di Borrello, amministratore della società
concessionaria di terme. All’indagato sono stati provvisoriamente contestati i reati di bancarotta fraudolenta
patrimoniale, occultamento e distruzione delle scritture contabili nonché di autoriciclaggio.
La misura ablativa disposta costituisce l’epilogo delle complesse ed articolate indagini condotte dal Gruppo di
Gioia Tauro che hanno permesso di dimostrare che l’amministratore unico della società avrebbe sottratto risorse
finanziarie, derivanti principalmente dagli accrediti effettuati dall’ASP di Reggio Calabria per i servizi offerti in regime di convenzione agli utenti della struttura sanitaria.
Gli accertamenti svolti dagli investigatori della Guardia di Finanza avrebbero ricostruito la vita economica della
società sino al fallimento dichiarato nell’anno 2019, allorquando la stessa aveva accumulato debiti per oltre
3.000.000 di euro.
Di contro il rappresentante legale della società concessionaria avrebbe posto in essere reiterate distrazioni di
denaro dalle casse aziendali, attraverso l’utilizzo di artifizi contabili e bancari, depauperando così le provviste
necessarie al pagamento dell’erario e dei fornitori.
In particolare, l’indagato, fatti salvi ulteriori approfondimenti che saranno eseguiti, nel corso del procedimento
che attualmente pende nella fase delle indagini preliminari, e la conferma delle ipotesi investigative sinora
formulate negli eventuali successivi gradi di giudizio, avrebbe trasferito intere disponibilità presenti sul conto
corrente societario attraverso operazioni fittizie o con trasferimenti verso conti di società a lui riconducibili e ai suoi congiunti per un importo pari a 2 milioni e mezzo di euro, poi utilizzati per il sostenimento di diverse spese personali, quali ad esempio l’acquisto di autoveicoli di grossa cilindrata e moto d’acqua, o per propri
investimenti in attività finanziarie. Nello specifico, 1.760.000 euro sarebbero poi stati reinvestiti dall’indagato
nella sottoscrizione di quote di fondi d’investimento.
L’odierna attività della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, sotto il coordinamento della Procura della
Repubblica di Palmi, si inquadra nel costante presidio realizzato dal Corpo nella tutela dell’economia sana, delle
stesse aziende che ne possono costituire il volano e della repressione di reati economico-finanziari, costituenti
invece un grave ostacolo allo sviluppo economico del territorio reggino.