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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Oggi non serve fomentare la piazza, servono risposte alla piazza È necessario il dialogo tra le forze politiche

Oggi non serve fomentare la piazza, servono risposte alla piazza È necessario il dialogo tra le forze politiche
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A cura dell’avv. Antonino Napoli

In questo momento così difficile per il nostro Paese non è solo opportuno ma necessario favorire il dialogo e la collaborazione tra le forze politiche. L’ Italia, oltre alla crisi sanitaria e quella economica, non sarebbe in grado di sopportare anche una crisi politica.
Il termine “responsabilità”, richiamato spesso nelle situazioni di gravità, deriva dal latino “respondere”, cioè rispondere di qualcosa, rendere conto delle proprie azioni e farsi carico delle loro conseguenze.
Il bene del Paese, la sicurezza, la stabilità, la salute, il lavoro sono diritti fondamentali che vengono prima di ogni opportunità elettorale.
Proprio questo distingue uno statista da un mero politicante.
Appare persino ingenua Giorgia Meloni quando definisce l’intervento di Conte “un discorso da regime totalitario”. Luciano De Crescenzo diceva che “Non esiste il passato, ma solo il presente del passato (che poi si chiama “memoria”)”. Un aforisma per dire che è proprio quello l’archetipo da cui lei proviene. Salvini, poi, col suo desiderio di pregare in Chiesa non ricorda le parole dette da Lucia dell’Innominato nei Promessi Sposi: “Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia”. Potrebbe, pertanto, adoperarsi concretamente a far recuperare allo Stato i 49.000.000 di Euro la cui confisca è stata confermata dalla Cassazione e di cui gli Italiani, in questo momento, avrebbero tanto bisogno. Ritengo che Dio e la Madonna preferirebbero quest’ultima soluzione che il suo afflato mistico.
Quanto a Berlusconi, a cui seppur va il ringraziamento per la donazione di 10 milioni di €, come un buon capitano di una nave ha pensato di seguire l’indicazione dei medici e trasferirsi vicino Nizza nella villa della figlia Marina.
Ha ragione Conte quando dice che in questo momento drammatico per l’Italia c’è bisogno di unità politica per avere maggiore potere contrattuale nei confronti degli altri partners Europei.
Serve la stessa unità che portò a porre le basi della ricostruzione dopo la seconda guerra mondiale. Ma allora i nomi erano De Gasperi, Togliatti e Nenni oggi sono diversi e di diversa statura politica e culturale.
Non serve aizzare la piazza, alla piazza occorre dare risposte sul futuro.