Occhiuto controcorrente, “Il Reddito di Cittadinanza in un periodo come questo non si può cancellare” "La Calabria è una Regione con uno dei tassi più alti di povertà assoluta"
Il governatore Roberto Occhiuto in un’intervista all’Adnkronos afferma che “La Calabria è una Regione con uno dei tassi più alti di povertà assoluta. Per questo motivo, il reddito di cittadinanza, nella parte che riguarda il contrasto alla povertà, è una misura che in un periodo come questo non si può cancellare”. E, aggiunge: “Il reddito si può migliorare, come dice giustamente il presidente Meloni, nella parte che riguarda l’accompagnamento al lavoro. Però, prima di attuare una stretta, sarebbe preferibile intervenire sulle politiche attive, sugli strumenti per incrociare domanda e offerta, per rendere ancor più sostenibile la volontà ineccepibile del governo di migliorare uno strumento che ha dimostrato di non funzionare”. In sintesi, per il presidente della Regione Calabria “è giusto” rivedere il reddito, come l’esecutivo intende fare, “ma – si interroga ancora l’esponente forzista – mi chiedo se il tempo sia quello opportuno. Alcuni obiettivi che il governo vuole giustamente conseguire si possono rimandare a mesi nei quali la situazione economica è più tranquilla”.
“Nessun pregiudizio sull’autonomia differenziata. Ma vi spiego cosa non va nella bozza Calderoli”. Parlando con l’Adnkronos, all’indomani della riunione di maggioranza sul ddl fortemente voluto dalla Lega, il governatore calabrese Roberto Occhiuto, esponente di Forza Italia, si fa portavoce delle istanze del Sud, che guarda con preoccupazione al progetto di autonomia differenziata caldeggiato dal Carroccio. “Ho detto a Calderoli che da parte mia non c’è nessun pregiudizio sull’autonomia differenziata, che può rappresentare un’occasione sviluppo anche per il Sud. Ho fatto al ministro l’esempio dell’energia: siccome la Calabria produce molta più energia di quella che consuma, questo rappresenterebbe un vantaggio importante per i cittadini calabresi, che oggi invece pagano le loro bollette quanto i veneti e i lombardi che invece producono meno energia”, osserva il governatore. “Quello che però non funziona nella bozza Calderoli è il finanziamento dei diritti sociali e civili secondo l’ingiusto criterio della spesa storica”, prosegue l’azzurro, che spiega: “La Costituzione dice che i diritti vanno garantiti a tutti a prescindere dal luogo in cui si nasce. Oggi non è così perché c’è il finanziamento di questi diritti secondo i fabbisogni e soprattutto non ha mai funzionato compiutamente la perequazione. Quindi – insiste – occorre attuare la Costituzione prima nella parte dei diritti e poi nella parte che riguarda le
possibilità offerte alle Regioni dall’autonomia differenziata”.
Occhiuto si dice comunque fiducioso: “Credo che Calderoli si sia fatto carico di queste obiezioni. Mi risulta che nella riunione di maggioranza di ieri si sia deciso di accelerare proprio sull’attività che riguarda i Lep (i Livelli essenziali di prestazione, ndr), così come chiedono le Regioni del Mezzogiorno”. Intanto Fdi chiede di lavorare parallelamente anche alla riforma del presidenzialismo. “Rispetto la posizione di Fdi, la comprendo, però il presidenzialismo è una riforma della Costituzione, non è l’attuazione della Costituzione, dunque richiede più tempo. Sarebbe ragionevole intanto attuare la Costituzione che abbiamo e poi modificarla con il presidenzialismo”, chiosa il presidente calabrese
Ponte Messina, “Salvini determinato, puo’ essere la volta buona”
Il Ponte sullo Stretto? “Ho visto il visto il ministro Salvini molto determinato. Inoltre c’è la disponibilità e la volontà concorrente delle due Regioni interessate, Sicilia e Calabria. Credo che questa possa essere la volta buona” per realizzare l’opera. E’ l’auspicio del presidente della Regione Calabria ed esponente di Forza Italia, che parlando con l’Adnkronos affronta la questione delle infrastrutture calabresi. A partire dalla Strada Statale 106 Jonica. “Dal mio insediamento sto chiedendo al governo un intervento per la 106, che da 30 anni è definita la strada della morte. In un paese civile una strada per 30 anni non può essere gestita così, necessita di almeno 4 miliardi per concludere il tratto fino a Catanzaro”, spiega l’azzurro. “Il governo precedente aveva inserito nell’allegato infrastrutture il reperimento di 3 miliardi per la 106, io ho chiesto a Salvini di finanziare quest’opera con una norma che preveda le risorse per concludere i tratti sui quali c’è già la progettazione esecutiva e di reperire risorse per gli altri tratti in modalità pluriennale. Bisogna finanziare la 106 così come si fece per l’alta velocità ferroviaria”.