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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Nuovi risvolti nella storia di Francesca, bambina autistica di Bovalino che non può frequentare la scuola

Nuovi risvolti nella storia di Francesca, bambina autistica di Bovalino che non può frequentare la scuola

Il padre, Vito Crea, risponde alla scuola che minaccia di prendere provvedimenti perché Francesca non frequenta le lezioni

di MARIA TERESA BAGALA’

Prosegue la querelle tra il padre della bambina autistica di Bovalino e la Dirigenza Scolastica 

La storia di Francesca, la bambina autistica di Bovalino che non può frequentare la scuola 

Nuovi risvolti nella storia di Francesca, bambina autistica di Bovalino che non può frequentare la scuola

Il padre, Vito Crea risponde alla scuola che minaccia di prendere provvedimenti perché Francesca non frequenta le lezioni

 

di Maria Teresa Bagalà

 

 

Ed è ancora botta e risposta tra Vito Crea, il padre della piccola Francesca (la bambina di Bovalino affetta da autismo), e l’Istituto comprensivo della Città. Con una lettera datata 21 novembre 2013 la scuola, infatti, constatando che l’alunna non frequenta le lezioni dal 21 ottobre, richiamava la famiglia ai doveri inerenti l’osservazione dell’obbligo scolastico, ricordando che, se questa si fosse ostinata a non mandare la figlia a scuola, sarebbe stata soggetta alle sanzioni previste dalla legge.
Il genitore della piccola, però, ha risposto alla scuola con una lunga lettera nella quale sono riportati stralci della relazione scritta dalla logopedista Giuseppa Pizzata che dal 2009 segue Francesca, quali: “Durante questi anni Francesca ha avuto due momenti di opposizione e di rifiuto rendendo impossibile ogni apprendimento. Il primo momento è avvenuto nel periodo che va dal settembre 2011 al marzo 2012 e non sono riuscita a capirne la causa. Perciò mi sono recata, previo appuntamento, nella scuola di Francesca per avere un colloquio con l’insegnante e chiedere collaborazione. L’insegnante si è dimostrata restia a collaborare ed anzi sembrava contraria al metodo da me usato (metodo che prevede una stretta collaborazione tra logopedista, famiglia e scuola, cosa che i genitori hanno recepito). Dopo tale periodo Francesca ha ripreso a lavorare migliorando sensibilmente. Un altro breve periodo di opposizione nel giugno e luglio 2013 che ho imputato alla mia assenza a causa di un intervento chirurgico. Alla ripresa della terapia, nel settembre 2013, dopo solo due sedute Francesca riprendeva a lavorare alacremente migliorando sempre di più. Sta continuando a lavorare e sto ottenendo discreti risultati”. Questo a voler evidenziare il fatto che la bambina è in grado di apprendere e fare dei progressi, ma che a scuola vive una situazione di disagio.
Inoltre, sempre nella missiva di Crea, si afferma che dal momento che il 15 novembre di quest’anno l’USR di Catanzaro ha fatto sapere che ritiene necessario incaricare un Dirigente Tecnico dello stesso Ministero per l’accertamento in loco dei fatti, anche dopo aver sentito le sue ragioni, in quanto non vi sono in questa regione Dirigenti Tecnici in servizio”, e vista la relazione della logopedista; la certificazione della dottoressa Raffaella Tancredi (NPI del IRCCS Fondazione Stella Maris, Università di Pisa – Dipartimento Clinico di Neuroscienze dell’Età Evolutiva – Unità operativa di Neuropsichiatria 3); il certificato della dottoressa Filomena Maisano, Francesca non ritornerà per ora a frequentare la scuola. Per rafforzarla sua tesi, inoltre, il padre della bambina riporta autorevoli pareri che gli darebbero ragione.
Egli, infatti, allega alla lettera indirizzata al Dirigente Scolastico, una nota dell’Ufficio Ordinamenti
nella quale si afferma che, nonostante l’obbligatorietà dell’ istruzione per i ragazzi dai 6 ai 16 anni di età, ai genitori competono le scelte tra le diverse tipologie di scuola e le opzioni del tempo scuola e delle istituzioni. Pertanto l’obbligo alla frequenza può essere assolto non solo nelle scuole statali e paritarie, ma anche attraverso “l’istruzione familiare”. In tal caso, il minore è tenuto a sostenere, ogni anno, l’esame di idoneità per l’ammissione all’ anno successivo. E ancora: “Coloro che intendano provvedere in proprio alla istruzione dei minori soggetti all’obbligo, devono rilasciare al Dirigente della scuola del territorio di residenza, apposita dichiarazione – da rinnovare anno per anno – di possedere “la capacità tecnica ed economica” per provvedervi”.
Compito del Dirigente sarebbe quindi quello di accertare la fondatezza di tale dichiarazione.
L’Ufficio Ordinamenti conclude asserendo che: “E’ opportuno, quindi, offrire alle famiglie le varie soluzioni contemplate dalla normativa, operando comunque, come sottolineato, la più opportuna vigilanza, a tutela del minore e della sua istruzione”.
Non resta che aspettare adesso e vedere come reagirà l’Istituto Scolastico.