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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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“Nuove politiche europee nel Mediterraneo” Francesco Molinari invita il Governo a non far perdere l'ennesima opportunità per il Sud e la Calabria

“Nuove politiche europee nel Mediterraneo” Francesco Molinari invita il Governo a non far perdere l'ennesima opportunità per il Sud e la Calabria
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Lo scorso 9 aprile, in Senato, si è votato per Risoluzione della 14ª Commissione permanente sulla proiezione delle politiche europee nel Mediterraneo (Doc. XXIV, n. 40) approvata il 26 novembre 2014. Si tratta di un documento che, pur nella sua genericità (non lo voglio nascondere), richiama però l’attenzione sulle problematiche e le questioni ancora aperte che pendono sull’area del Mediterraneo.
E’ necessario, affinché possa essere rafforzato il ruolo strategico dell’ Europa sullo scacchiere mondiale, che si riattualizzi la linea politica delle Istituzioni europee e dei suoi Stati membri su queste questioni aperte che riguardano l’area in cui noi viviamo e che riguardano il Sud Italia e, in particolare, la Calabria. Occorre, intanto, invertire la rotta delle priorità per passare da ragionamenti che vertano sulla sicurezza e il controllo dei flussi migratori ovvero dal privilegio di meri rapporti economico-commerciali, verso la realizzazione di una politica europea solidaristica nell’area, unico efficace modo di mantenere l’integrità dell’Europa.
E tuttavia non basta la pacifica constatazione che quella del Mediterraneo sia un’entità geografica omogenea, con le caratteristiche di macroregione, occorre che l’Europa maturi un approccio che superi i modelli di certo bilateralismo interessato e sviluppi nuove forme di cooperazione, con l’obiettivo di valorizzare gli apporti delle comunità nazionali, intra-nazionali e delle numerose realtà associative che la loro interno operano. Un approccio teso al riconoscimento, in quest’area, di una comunanza sociale e culturale che dovrà tendere allo stimolo di un diverso e più rispettoso processo di sviluppo dei rapporti tra i popoli. Ed è importante evitare che, in questo processo, si riproducano certi errori, interni oltre che esterni. Ritengo, sotto questo profilo, che sia profondamente erroneo riproporsi, in modo neo-coloniale, come esportatori di una salvifica economia di mercato capace di creare, automaticamente, mutamenti sociali e benessere. Sappiamo bene i risultati ottenuti, in molti Paesi europei, da questo pregiudizio ideologico : interventi di natura esclusivamente economico-finanziaria non bastano a colmare carenze strutturali.
Il nostro Mezzogiorno è stato già vittima di quella “questione meridionale”, eterno alibi di governi che l’hanno usata a proprio uso e consumo, per conto di una classe politica, nazionale ed europea che preferisce il suo asservimento, ed un’altra, locale, che cerca di ricavare un utile personale da tale servitù. Dinamiche tristemente note alle quali è conseguita la marginalità del Meridione, aggravata dal perseguimento di politiche di pareggio di bilancio e da tassazioni inique che impediscono ogni concreta iniziativa imprenditoriale. Ciò, nonostante le innumerevoli risorse di cui quest’area importante dell’Italia dispone, a partire da un grande bacino di manodopera, notevoli professionalità acquisite, risorse umane altamente qualificate: tutte, purtroppo, caratterizzate dalla loro inutilizzazione.
Esiste la volontà di cambiare prospettiva ? Mi auguro di si e questa è la scommessa alla cui vittoria questa risoluzione deve puntare. La scommessa di fare in modo che venga riconosciuto al nostro Sud, quale parte integrante del Mediterraneo, la qualità di ponte ideale tra le istanze dell’Europa continentale e quelle dell’area mediterranea. Un’opportunità unica di spostare il baricentro dell’Europa e, al contempo, rilanciare le enormi potenzialità frustrate e represse del nostro Mezzogiorno e, per tale via, dell’intero Paese : l’inizio di un progetto futuro che abbia come obiettivo un’Europa in cui far coesistere più centri d’interesse e azione. Una cosa è certa, non si accetterà più passivamente che il nostro Meridione sia campo di battaglia per guerre tra poveri, alimentate da pseudo accordi che hanno avuto, come risultato, benefici esclusivi per i Paesi del Nord!
Dal coinvolgimento delle istituzioni europee ci si aspetta una equa ripartizione del principio di responsabilità, solo così si potrà provare il sostegno sincero al processo di democratizzazione, politico e sociale, dei Paesi del sud del Mediterraneo.

Avv. Francesco Molinari
Cittadino eletto al Senato