Candeloro Imbalzano: “La linea politica di Scopelliti rappresenta il vero rinnovamento del Pdl a livello nazionale”
redazione | Il 07, Giu 2012
“L’autorevole ed energica presa di posizione del Presidente della regione dalle colonne del quotidiano ‘AVVENIRE’ rappresenta anzitutto un salutare e responsabile contributo alla riflessione che deve coinvolgere tutto il ceto politico del PDL. Un partito tramortito dal catastrofico risultato scaturito dalle recenti elezioni amministrative e che dimostra di non aver compreso e/o di non voler prendere atto che questo terremoto politico non potrà rimanere, a tutti i livelli, senza concrete conseguenze”
Candeloro Imbalzano: “La linea politica di Scopelliti rappresenta il vero rinnovamento del Pdl a livello nazionale”
“L’autorevole ed energica presa di posizione del Presidente della regione dalle colonne del quotidiano ‘AVVENIRE’ rappresenta anzitutto un salutare e responsabile contributo alla riflessione che deve coinvolgere tutto il ceto politico del PDL. Un partito tramortito dal catastrofico risultato scaturito dalle recenti elezioni amministrative e che dimostra di non aver compreso e/o di non voler prendere atto che questo terremoto politico non potrà rimanere, a tutti i livelli, senza concrete conseguenze”
REGGIO CALABRIA – “L’autorevole ed energica presa di posizione del Presidente Scopelliti dalle colonne del quotidiano ‘AVVENIRE’ rappresenta anzitutto un salutare e responsabile contributo alla riflessione che deve coinvolgere tutto il ceto politico del PDL. Un partito tramortito dal catastrofico risultato scaturito dalle recenti elezioni amministrative e che dimostra di non aver compreso e/o di non voler prendere atto che questo terremoto politico non potrà rimanere, a tutti i livelli, senza concrete conseguenze”.
E’ quanto afferma il consigliere regionale Candeloro Imbalzano (Scopelliti Presidente), che è anche alla guida della Commissione “Bilancio e Attività Produttive”.
“C’è ancora chi non riesce a percepire che è saltato definitivamente lo schema classico dell’alleanza di centro-destra che, evidentemente, non ha saputo dare risposte convincenti alla domanda di un Paese stremato da una crisi epocale e dagli esiti tutt’altro che consolidati. Si tratta in sostanza di coagulare un nuovo quadro di elementi, una nuova ‘casa’, in cui trovino convinta collocazione le tradizionali componenti moderate e riformiste, che oggi esprimono la loro rappresentanza anche in movimenti, liste civiche, associazioni, fondazioni e più in generale in nuove forme di aggregazione civile”.
“Penso, tra i tanti, ai diversi corpi dell’associazionismo sociale, del mondo del commercio, dell’artigianato e delle professioni che hanno chiaramente espresso anche in questa tornata elettorale la volontà di non farsi rappresentare dalla estrema sinistra e che devono essere coinvolti in un progetto identificato nei valori della tradizione nazionale riconducibili anzitutto alla centralità della persona, della famiglia e dell’impresa in tutte le sue espressioni”.
“La sfida è quella di costruire una rinnovata offerta politica, capace di attrarre questa grande area di moderati e riformisti, da sempre maggioranza nel Paese e desiderosa di uno Stato più leggero e meno oppressivo sotto il profilo fiscale. In sostanza, un ‘blocco’ sociale che contribuisca alla crescita duratura di tutte le aree del Paese, a partire dal Mezzogiorno e dalla Calabria, assicurando la sopravvivenza economica alle piccole e medie imprese che costituiscono l’ossatura del nostro debole sistema produttivo”.
“E’ quello che in Calabria, pur in presenza di tante criticità in gran parte storiche, l’attuale maggioranza guidata dal Presidente Scopelliti sta tentando con crescente successo di concretizzare, avendo intuito che i calabresi non devono essere catalogati in rigide logiche di schieramento, in quanto, TUTTI, aspirano ad una migliore qualità dei servizi, a partire da quelli sanitari, e ad un utilizzo il più produttivo possibile delle risorse disponibili per creare ricchezza vera e lavoro duraturo per i giovani e non solo per loro. I toni forti del Governatore hanno un chiaro significato e sono espressione di un inequivocabile messaggio in tutte le direzioni, con particolare riferimento a chi mantiene un rapporto troppo sporadico con la nostra Regione, pur rivestendo ruoli istituzionali importanti a livello nazionale”.
“Non basta condividere a parole il suo progetto di rinascita della Calabria e la sfida lanciata durante la campagna elettorale del 2010. Occorre quotidianamente essere impegnati nella trincea di questa terra, cosi difficile e troppo a lungo sottovalutata dai Governi nazionali, con iniziative e proposte capaci di offrire contributi in direzione di un reale cambiamento, che deve essere soprattutto di metodo e culturale, unendo, cosi come da sempre si prodigano tanti di noi, serietà, impegno, competenza, risultati e rigore morale che i calabresi stanno ormai dimostrando di saper apprezzare e premiare”.
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