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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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No al Governo atlantista e neoliberista delle banche, sì alla Repubblica fondata sul lavoro Proprio per questo l’impegno per l’'unità dei Comunisti diventa ancora più stringente. Si tratta di un obiettivo storico che va perseguito in tutti i modi per costruire una forza comunista unita e coesa, capace e credibile, in grado di diventare reale e concreto punto di riferimento degli operai, delle fasce deboli, del mondo della scuola, dei lavoratori, dei disoccupati e del Mezzogiorno

No al Governo atlantista e neoliberista delle banche, sì alla Repubblica fondata sul lavoro Proprio per questo l’impegno per l’'unità dei Comunisti diventa ancora più stringente. Si tratta di un obiettivo storico che va perseguito in tutti i modi per costruire una forza comunista unita e coesa, capace e credibile, in grado di diventare reale e concreto punto di riferimento  degli operai, delle fasce deboli, del mondo della scuola, dei lavoratori, dei disoccupati e del Mezzogiorno

Non possiamo rimanere indifferenti di fronte alla nascita del governo del prof. Mario Draghi. Il governo delle banche e della finanza che è composto da CINQUE STELLE, PD, LEGA, FORZA ITALIA, LEU, ITALIA VIVA e che rappresenta il peggio possibile della politica italiana.
Non possiamo rimanere indifferenti perché questo governo con la sua composizione e con l’ammucchiata vergognosa che è stata realizzata costituisce il punto di caduta più basso mai registrato nella politica nazionale, in una deriva che diventa ormai inarrestabile.
Il martellamento continuo delle parole d’ordine del pensiero unico dominante alla fine ha generato il mostro di un governo che non avremmo immaginato neanche nel peggior degli incubi.
Tutti uniti per Draghi: la quasi totalità dei gruppi parlamentari, la cosiddetta sinistra e la destra, sindacati confederali e confindustria, Stati Uniti e Unione Europea, Banca Centrale e Nato. E si potrebbe continuare con tutto il mondo del giornalismo e dell’informazione schierato praticamente all’unanimità nell’osannare Draghi.
In ogni caso con la nascita di questo governo si chiariscono definitivamente alcune questioni fondamentali.
Innanzitutto, si realizza una forte saldatura tra gli interessi forti del nord del paese (si pensi che 3 ministri su 4 sono del nord) e gli interessi della finanza e dell’economia che sono due facce della stessa medaglia e che oggi si organizzano per spartirsi la torta appetitosa rappresentata dai 210 miliardi del Recovery fund. Partito unico del nord e Partito unico dei poteri forti si fondono con il duplice obiettivo di colpire ancora una volta gli interessi popolari e del mondo del lavoro e di compiere una nuova rapina ai danni del Mezzogiorno.
Non c’è bisogno di scienziati per capire che si tratta di un’ennesima presa in giro e per capire che il divario che separa Nord e Sud continuerà a crescere e aumentare.
Tuttavia, poiché questo Governo comunque dovrà affrontare la pandemia e investire le grandi risorse che arrivano dall’Europa, ciò richiede una grande mobilitazione popolare e meridionalista per impedire che questi soldi vengano spesi solo al Nord e utilizzati per arricchire ancora di più i potentati economici e le grandi multinazionali.
In secondo luogo, si sgombra definitivamente il campo di quella fino a ieri ci veniva spacciata come la sinistra di questo paese. PD e LEU hanno gettato la maschera e si sono abbracciati con Salvini e Berlusconi. Per quanto ci riguarda chi governa con Forza Italia e Lega non può essere considerato di sinistra.
Per anni costoro ci hanno bombardato con la richiesta del famoso “voto utile” per continuare a restare a galla, coprendo i loro reali interessi. Ci hanno attaccato dicendo che non votando per loro avremmo disperso i voti e fatto vincere la destra, i leghisti e Berlusconi. Adesso loro con Salvini e Berlusconi ci vanno al governo: evidentemente per loro non sono poi così malvagi come ce li dipingevano per raccattare i voti di chi in buona fede credeva alle loro favole. Quello che ci hanno raccontato per anni era tutto falso. Adesso con la destra, con Salvini e Berlusconi vanno a braccetto e stanno insieme nel governo.
Noi non siamo sorpresi di questo epilogo. Lo sapevamo da tempo che la deriva del PD e dei suoi satelliti li aveva portati a diventare uno dei pilastri fondamentali dell’establishment e uno dei fattori di garanzia e di stabilizzazione del capitalismo finanziario: non a caso da tempo diciamo che centrodestra e centrosinistra sono due facce della stessa medaglia. Il governo Draghi ne è la riprova. Da oggi, però, nessuno potrà accampare alibi pretestuosi per continuare a sostenere che ha svenduto un grande patrimonio ideale e politico sull’altare del mercato delle poltrone del governo Draghi.
Cambia la grammatica della politica italiana. Ripartire dal conflitto sociale per costruire un nuovo blocco storico in grado di rendere vive parole come giustizia sociale, libertà e solidarietà diventa una necessità inderogabile.
Dobbiamo provare a creare un argine contro il tale disegno.
Dobbiamo provare a difendere i lavoratori e dare prospettive serie ai giovani, sapendo che negli ultimi 30 anni, cioè dalla cancellazione del Partito comunista Italiano, abbiamo conosciuto la devastazione dello Stato sociale, i tagli ai diritti sociali, l’assalto alla scuola pubblica e alla sanità pubblica, la precarizzazione del lavoro, l’attacco alle pensioni, le privatizzazioni e la svendita del patrimonio pubblico, la riduzione della sovranità dell’Italia nel nome dell’Euro e dei Trattati.
Proprio per questo l’impegno per l’’unità dei Comunisti diventa ancora più stringente. Si tratta di un obiettivo storico che va perseguito in tutti i modi per costruire una forza comunista unita e coesa, capace e credibile, in grado di diventare reale e concreto punto di riferimento degli operai, delle fasce deboli, del mondo della scuola, dei lavoratori, dei disoccupati e del Mezzogiorno.
Con questo spirito, come Movimento per la Rinascita del P.C.I. e l’unità dei comunisti abbiamo aderito all’appello per promuovere una manifestazione nazionale unitaria per il prossimo Sabato 27 febbraio per dare voce all’opposizione politica e sociale contro il governo delle nuove destre.
A questa manifestazione intendiamo partecipare, portando il nostro contributo con l’auspicio che possa essere una prima tappa del processo unitario tra le forze comuniste e di sinistra che noi auspichiamo e per il quale intendiamo batterci.