Il ventitré settembre
s’apron del Ciel le porte
e luminosa appare
degli Angeli la corte.
Di stelle coronata
sul trono sta Maria,
rivolta sul Gargano
con dolce nostalgia.
E con materna voce
chiama il devoto figlio:
– Vieni mio fraticello,
già puro come un giglio.
Tu, che patisti impavido
le stimmate laggiù,
potrai fare miracoli
nel nome di Gesù! –
Ed ecco che i fedeli,
rivolti a Padre Pio,
non fanno che ripetere:
– Tu sei soltanto mio! –
A Padre Pio
Padre che del Gargano resti un sole,
accogli questa supplica sincera,
non c’è bisogno di molte parole
perché procacci a me la gioia vera.
E mi giunge un profumo di viole
mentre rivolgo l’umile preghiera:
ancora esorti a seguir chi vuole
la via del Vangelo veritiera.
Tu che d’ardor serafico colmasti
l’intera vita afflitta dal dolore,
ricordati di me di fronte a Dio.
L’esempio dato a noi penso che basti
a meritar le grazie del Signore
perché Sei tanto grande, Padre Pio!
Domenico Caruso
S. Martino di Taurianova (RC)