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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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‘Ndrangheta Piemonte, 7 condanne processo “Minotauro” La Procura di Torino ha chiesto la trasmissione degli atti al tribunale di Reggio Calabria

‘Ndrangheta Piemonte, 7 condanne processo “Minotauro” La Procura di Torino ha chiesto la trasmissione degli atti al tribunale di Reggio Calabria
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Sette condanne e due assoluzioni. E’ il bilancio del processo d’appello bis di Minotauro, sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte. Gli assolti sono Benvenuto Praticò e Domenico Portolesi, anche se per quest’ultimo gli atti saranno trasmessi alla Procura di Reggio Calabria. Fra i sette condannati, la pena più alta è per Salvatore De Masi (9 anni), quindi Domenico Agresta (5 anni); Rosario Marando (4 anni, a cui si sommano 13 anni e 8 mesi relativi a una sentenza del 2008 della Corte d’appello di Reggio Calabria); Valerio Ierardi (1 anno e 10 mesi); Marco Zingarelli (1 anno e 6 mesi); Antonino Battaglia e Giovanni Macri’ (1 anno e 4 mesi).

“Questa sentenza – ha commentato dopo la lettura del dispositivo il procuratore generale Francesco Saluzzo – conferma che la ‘ndrangheta in Piemonte non solo è iperattiva ma anche pervasiva, con interessi per gioco d’azzardo e affari vari”. Salvatore De Masi, detto ‘Giorgio’ secondo gli investigatori a capo della locale di Rivoli con la dote di padrino, è stato condannato a 9 anni. La Corte ha poi inflitto un anno e dieci mesi a Velerio Ierardi, ‘esattore’ del gruppo criminale di Cuorgnè. Un anno e 4 mesi per Antonino Battaglia, segretario generale del Comune di Rivarolo, e Giovanni Macrì, imprenditore. Domenico Agresta, nome di spicco della locale di Volpiano è stato condannato a 5 anni di carcere, mentre per Rosario Marando la pena è di 4 anni di reclusione, in continuazione con una sentenza di Reggio Calabria che gli aveva inflitto 13 anni e 8 mesi di carcere.

Marando appartiene ad un’altra storica famiglia calabrese di Volpiano e, alcuni anni fa, portò gli investigatori sulla Vauda di Volpiano per cercare tre cadaveri – quelli di Antonio, Antonino Stefanelli e Francesco Mancuso, uccisi nel 1997 – che non sono però mai stati ritrovati. Marco Zingarelli ha un anno e sei mesi di reclusione. Benvenuto Praticó è stato assolto perché il fatto non sussiste, mentre per Domenico Portolesi la Procura di Torino ha chiesto la trasmissione degli atti al tribunale di Reggio Calabria.