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TAURIANOVA (RC), SABATO 11 MAGGIO 2024

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‘Ndrangheta, Operazione “Black Fog”, sequestri per oltre 4 milioni di euro frutto di riciclaggio di una potente cosca de Reggino L’attività è stata sviluppata all’esito di una precedente indagine in materia di criminalità organizzata - eseguita dagli specialisti del G.I.C.O. di Bologna - convenzionalmente denominata “Nebbia Calabra” e nel corso della quale era stata rinvenuta copiosa documentazione, anche informatica, relativa a cospicui investimenti all’estero effettuati dal principale indagato grazie alla connivenza e al supporto di numerosi “colletti bianchi”

‘Ndrangheta, Operazione “Black Fog”, sequestri per oltre 4 milioni di euro frutto di riciclaggio di una potente cosca de Reggino L’attività è stata sviluppata all’esito di una precedente indagine in materia di criminalità organizzata - eseguita dagli specialisti del G.I.C.O. di Bologna - convenzionalmente denominata “Nebbia Calabra” e nel corso della quale era stata rinvenuta copiosa documentazione, anche informatica, relativa a cospicui investimenti all’estero effettuati dal principale indagato grazie alla connivenza e al supporto di numerosi “colletti bianchi”

Una cinquantina di Finanzieri, coordinati dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna e
appartenenti anche a Reparti del Corpo di Milano, Trento e Reggio Calabria, hanno eseguito, sul territorio
nazionale e all’estero (Romania, Bulgaria e Svizzera), misure cautelari personali e reali nei confronti di soggetti
che, attraverso condotte preordinate al trasferimento fraudolento di valori, hanno contribuito a reinvestire ingenti
somme di denaro riconducibili alla potente e nota cosca di ‘ndrangheta degli IAMONTE, egemone nel territorio
di Melito di Porto Salvo (RC) e con ramificazioni nel Nord Italia, tra le quali una vera e propria “Locale” di
stanza a Desio (MI).
Le misure cautelari disposte dal G.I.P. del Tribunale di Bologna – Dott. Alberto GAMBERINI rappresentano
l’epilogo della vasta operazione “Black Fog” condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria di Bologna, le
cui indagini, coordinate dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, nelle persone del Procuratore Aggiunto –
Dott. Francesco CALECA e del Sostituto Procuratore – Dott. Flavio LAZZARINI, sono state eseguite tra il 2019
e il 2021.
L’attività è stata sviluppata all’esito di una precedente indagine in materia di criminalità organizzata – eseguita
dagli specialisti del G.I.C.O. di Bologna – convenzionalmente denominata “Nebbia Calabra” e nel corso della
quale era stata rinvenuta copiosa documentazione, anche informatica, relativa a cospicui investimenti all’estero
effettuati dal principale indagato grazie alla connivenza e al supporto di numerosi “colletti bianchi” legati al
mondo della finanza e dell’imprenditoria operanti nel nord est del Paese.
In particolare, sono emersi gravi indizi in ordine alla gestione occulta, realizzata attraverso uno strumentale
schermo societario di diritto rumeno, di due centrali idroelettriche in Romania in grado di generare redditi per 2
milioni di euro all’anno (la cui titolarità è riconducibile a una società con sede in provincia di Trento), alla
disponibilità di numerosi rapporti finanziari presso banche svizzere (fra cui 1,6 milioni di dollari USA in seguito
movimentati verso un conto sammarinese) e al possesso di immobili di pregio in Bulgaria, oltre a investimenti in
titoli USA successivamente movimentati tramite bonifici “mascherati” da finanziamenti fra società estere per 15
milioni di euro.
Grazie alle determinanti informazioni fornite dalle Financial Intelligence Unit estere, vale a dire autorità
nazionali indipendenti con funzioni di contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo, sono state
intercettate condotte di trasferimento fraudolento di valori aggravate dal cosiddetto “metodo mafioso”, in ragione
della vicinanza dell’indagato alla citata ‘Ndrina, i cui cospicui interessi economici venivano dallo stesso curati.
Referente: TEN. COL. ENRICO MANCINI; Contatti: 3351291919
Condividendo il quadro probatorio meticolosamente ricostruito dalle Fiamme Gialle d’intesa con i Magistrati
della Procura della Repubblica di Bologna, il Tribunale alla sede ha emesso un’ordinanza applicativa di misure
cautelari personali e reali consistenti negli arresti domiciliari del principale indagato, italiano, per il reato di cui
all’art. 512-bis c.p. e nel sequestro preventivo del capitale sociale di una società italiana, del saldo di due conti
esteri (rumeno e svizzero) fino alla concorrenza di 15 milioni di euro, delle quote societarie di due imprese
rumene, di tre conti correnti e di due beni immobili siti a Sofia (Bulgaria).
L’esecuzione delle misure è avvenuta, contestualmente, in più Stati dell’Unione Europea grazie al
coordinamento dell’Organismo di cooperazione giudiziaria internazionale Eurojust, il cui intervento ha
consentito all’Autorità Giudiziaria bolognese di operare in stretta sinergia con i collaterali esteri e rendere così
più efficace il contrasto alla criminalità organizzata, connotata da una sempre più marcata proiezione
internazionale.
L’attività testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza nell’aggressione dei patrimoni illeciti, che
consente di colpire “al cuore” le organizzazioni criminali e chi è abitualmente dedito a vivere nell’illegalità,
restituendo i beni illecitamente accumulati alla collettività e salvaguardando gli operatori economici e i cittadini
onesti