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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 29 MAGGIO 2024

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‘Ndrangheta, 5 condanne e un’assoluzione a Taurianova Si tratta del processo abbreviato scaturito dall'inchiesta "Vecchia guardia", che vedeva coinvolti presunti esponenti delle cosche di 'ndrangheta Zappia e Cianci-Maio-Hanoman, operanti nella frazione San Martino

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Cinque condanne e un’assoluzione nel processo abbreviato scaturito dall’inchiesta “Vecchia Guardia” che vedeva alla sbarra la ‘ndrangheta di Taurianova. Il Gup di Reggio Calabria, Davide Lauro, ha condannato a 18 anni di carcere Domenico Cianci, a 10 anni Rocco Pesce mentre ammonta a 8 anni di reclusione la pena inflitta a Giuseppe Zappia. Infine è di 2 anni e 8 mesi di detenzione la condanna rimediata da Luigi Cutrì. Per Antonio Russo il Gup ha comminato una condanna a 1 anno e 8 mesi di carcere, riconoscendo l’attenuante riservata ai collaboratori di giustizia. L’unico assolto è stato Martino Sgró.

Un’inchiesta in cui verranno coinvolti presunti esponenti delle cosche di ‘ndrangheta Zappia e Cianci-Maio-Hanoman, operanti nel territorio di San Martino di Taurianova, in provincia di Reggio Calabria. Gli imputati rispondevano di associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Le indagini del pm Giulia Pantano, col coordinamento del procuratore Federico Cafiero De Raho, hanno accertato l’attività di taglieggiamento ai danni di alcuni imprenditori agricoli, che sarebbero stati costretti a pagare la “tradizionale” guardiania ai terreni, dietro la quale si cela un metodo di oppressione per trarre risorse economiche in favore della cosca di appartenenza. La riscossione della presunta tangente sarebbe avvenuta dal 2004 fino al 2009. Nel 2010 in seguito di una nuova ripartizione delle zone di San Martino tra le famiglie mafiose degli Zappia e dei Cianci, la vittima avrebbe subito anche le angherie di Domenico Cianci, il quale era appena rientrato in Calabria dopo aver scontato una misura di sicurezza nel Lazio.