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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 06 MAGGIO 2024

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Nasce il gruppo Facebook “Basta vittime sulla SS 106” e segna già 5.000 aderenti

Fondatore del gruppo è Fabio Pugliese, autore del libro “Chi è Stato?” un racconto inchiesta sulla “strada della morte”

Nasce il gruppo Facebook “Basta vittime sulla SS 106” e segna già 5.000 aderenti

Fondatore del gruppo è Fabio Pugliese, autore del libro “Chi è Stato?” un racconto inchiesta sulla “strada della morte”

 

 

È nato praticamente meno di 72 ore fa ed ha già raggiunto
quasi 5.000 utenti il gruppo Facebook (noto social network particolarmente
diffuso tra i giovani), dal nome “Basta
vittime sulla S.S. 106″ un gruppo – si legge tra i sottotitoli – “per non
dimenticare le vittime della S.S. 106 e le loro famiglie, un gruppo per fare in modo che tutti sappiano e siano
più responsabili, un gruppo per dire che vogliamo una Nuova strada Statale 106″.

Fondatore del gruppo è Fabio Pugliese – autore del libro
“Chi è Stato?” un racconto inchiesta sulla “strada della morte” – che
si avvale
però di giovani collaboratrici e collaboratori che vanno da Melito Porto Salvo
fino a Rocca Imperiale «tutti uniti da un filo che corre lungo la Statale 106».

«Il gruppo – spiega Pugliese – è apolitico e apartitico perché
la strada Statale 106 ionica calabrese non rappresenta un problema di destra o
di sinistra ma è solo un problema di tutti che, quindi, può essere risolto
facilmente solo se ci vede tutti uniti.
Questo gruppo – continua Pugliese – nasce per i motivi in premessa ed
inseriti nel sottotitolo ma anche per fare in modo che molti giovani calabresi
s’interessino ad una strada che è la principale causa della loro emigrazione!
Per denunciare chiaramente tutto ciò che sulla strada Statale 106 jonica
calabrese è illegale. Per raccontare tutti insieme con una sola voce la verità:
la S.S.
106 in Calabria serve a collegarci solo con la povertà economica, con lo
spopolamento e la perdita di comunità, con l’impoverimento culturale, con la mancanza
di modernità, con la fine di ogni futuro! Per sensibilizzare il mondo
cattolico sulla necessità di fare qualcosa perché la vita e la dignità delle
persone va sempre salvaguardata. Perché è finito il tempo del silenzio e
dell’ignoranza ed è giusto dire che la strada Statale 106 jonica calabrese è
la
moderna metafora di un sopruso perpetrato nei confronti dei calabresi, una
libertà negata dal “potente” nei confronti del debole e l’indifeso che si
vuole
rendere schiavo. Questa strada in Calabria rappresenta mai come oggi la morte
civile».

«Sulla strada Statale 106 jonica – conclude Pugliese – il
popolo calabrese è ignaro di avere grosse catene ai piedi ed una dignità da
sempre calpestata e discriminata! Per questo è necessario vincere
l’indifferenza, la rassegnazione e l’ingiustizia e dare vita alla stagione
della convinzione, dell’orgoglio, della serietà e della verità. È necessario
un nuovo senso del dovere. Perché qualcosa si può fare! Qualcosa si deve fare!
Basta solo prenderne coscienza! Basta volerlo».