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Morte ex presidente Catanzaro calcio Cosentino. Udienza rinviata a novembre per ascoltare i medici legali

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Con l’udienza dibattimentale tenutasi il 24 maggio scorso, innanzi al Giudice Monocratico dr. Andrea Iacovelli del Tribunale Panale di Reggio Calabria, si è avviato il processo penale a carico dei medici della Casa di Cura Caminiti di Villa San Giovanni, Antonio Diomede Trimarchi, Maurizio Tescione, Luca Messina e Domenico Antonio Foti, imputati, a vario titolo e in cooperazione colposa tra loro, del reato di omicidio colposo dell’ex Presidente del Catanzaro Calcio e Patron dell’azienda Gicos Import Export Srl di Cinquefrondi, Giuseppe Cosentino. Il procedimento ha avuto impulso a seguito della denuncia-querela presentata dalla figlia, Ambra Cosentino, all’indomani del suo decesso, avvenuto il 13 luglio 2020, a seguito dell’intervento chirurgico di colecistectomia per via laparoscopica, effettuato presso la detta clinica l’8 luglio precedente. Nel giudizio penale è stata chiamata a rispondere anche la struttura sanitaria, la Casa di Cura Caminiti di Villa San Giovanni, in quanto responsabile civile, in solido con gli imputati, per i danni conseguenti all’accertamento della responsabilità penale dei suoi preposti, dipendenti e collaboratori, cui è stato ascritto il reato di omicidio colposo per colpa medica. Nel corso della prima udienza dibattimentale, dopo le richieste di prove formulate da tutte le parti, si è proceduto all’escussione del teste Dr. Carlo Casaburi, Vice Questore e all’epoca dei fatti Commissario del Commissariato di P.S. di Polistena, che ha ricevuto la denuncia-querela e ha provveduto all’acquisizione degli atti e documenti confluiti nel procedimento. Successivamente, è stata la volta della querelante, Ambra Cosentino, persona offesa e costituita parte civile, assistita dall’Avv. Ettore Tigani del foro di Palmi, la quale è stata sentita come testimone per riferire sui fatti oggetto di denuncia. Rispondendo, dapprima, alle domande del rappresentante in udienza dell’Ufficio di Procura e, poi, a quelle dei difensori della parti, la teste ha ricostruito la vicenda sanitaria del proprio genitore nonché la fase post-operatoria durante la sua degenza presso la Casa di Cura Caminiti, in particolare nel periodo tra il pomeriggio del giorno dell’intervento, la notte tra l’8 e il 9 luglio e il mattino, sino al trasferimento d’urgenza del paziente al reparto di anestesia e rianimazione del Presidio Ospedaliero di Polistena, ove giungeva alle ore 13:30 del giorno successivo all’intervento in gravissime condizioni di salute e con diagnosi di “shock emorragico”, tant’è che, al momento dell’accettazione, il paziente risultava già in coma. Dopo le cure e terapie presso il nosocomio polistenese, volte alla stabilizzazione del paziente, persistendo le gravi condizioni di salute generali, il Sig. Cosentino è stato trasferito, mediante il servizio di elisoccorso, al Reparto Rianimazione del Policlinico Universitario di Catanzaro per essere sottoposto ad Ossigenazione Extracorporea a membrana (cd. Ecmo), dove poi è deceduto. Il processo è stato rinviato all’udienza del 15 novembre 2023 per escutere i consulenti dell’Ufficio di Procura, prof. Giulio Di Mizio, medico legale, e il Dr. Sebastiano Vaccarisi, i quali sono stati incaricati ad eseguire l’esame autoptico sul cadavere del Cosentino e la cui relazione costituisce la fonte primaria di prova a sostegno della responsabilità medica degli imputati, quale causa determinate la morte del paziente, e la conseguente imputazione di omicidio colposo a loro carico.