Il consigliere regionale Giovanni Nucera presenterà una pesante interrogazione al consiglio regionale per chiedere quale criterio è stato applicato nel decreto del presidente della giunta regionale
di Kety Galati
Modifica budget a ciascun stabilimento termale
Il consigliere regionale Giovanni Nucera presenterà una pesante interrogazione al consiglio regionale per chiedere quale criterio è stato applicato nel decreto del presidente della giunta regionale
di KETY GALATI
GALATRO – Il consigliere regionale Giovanni Nucera presenterà una pesante interrogazione al consiglio regionale per chiedere quale criterio è stato applicato nel decreto del presidente della giunta regionale numero 166 del 20 settembre 2012, nel quale è stato stabilito di modificare i budget relativi a ciascun stabilimento termale della regione Calabria. E’ quanto ha affermato lo stesso, nel corso di una conferenza stampa, svoltasi ieri pomeriggio alle terme di Galatro, stabilimento al quale è stato fortemente ridotto il budget per le cure termali di oltre 100 mila euro. Una decurtazione che comporterà la chiusura anticipata delle terme di Galatro al 10 ottobre, con la grave conseguenza che i dipendenti dello stesso stabilimento perderanno il posto di lavoro con tre mesi di anticipo, in tal modo, i lavoratori, non potranno raggiungere il periodo previsto per poter usufruire degli ammortizzatori sociali, ovvero la disoccupazione. Resta il fatto, che lunedì prossimo, una forte delegazione di lavoratori si recherà a Palazzo Campanella per incontrare il governatore Giuseppe Scopelliti. Lo ha riferito, il portavoce dei lavoratori presenti all’incontro, Pietro Ozimo. Va ricordato che gli stessi dipendenti, mercoledì scorso, riunitisi alle terme di Galatro, avevano firmato un documento congiunto, nel quale avvertivano, che qualora, essi non sarebbero stati ricevuti nell’immediatezza da Scopelliti, avrebbero proceduto a mettere in atto tutte quelle forme di protesta (ad oltranza) necessarie per porre fine a questa disuguaglianza di stanziamenti. Un dato reale che emerge dal decreto anzidetto, che “ha palesemente favorito le terme Luigiane e Caronte con cospicui budget – ha detto il direttore delle terme Giuseppe Trimarchi, spiegando, che “tale determinazione di tetti di spesa non comporta un risparmio nel settore sanitario calabrese, ma non è altro che l’ennesimo scippo ai poveri per dare ai ricchi. Ciò comporterà un grave danno all’utenza, ai lavoratori, attualmente 41 unità ed al territorio calabrese. Già con il decreto precedente numero 155 del 07 agosto 2012, – ha continuato Trimarchi – nonostante il Tar e il consiglio di stato hanno più volte dato torto alla regione Calabria, è stato accorpato il ticket al budget, soldi appartenenti all’utenza e non alla regione. Il primo tentativo di farci fuori definitivamente”. Trimarchi, chiede alla regione, per quali motivi sono stati effettuati questi spostamenti a discapito di uno stazione termale, il cui fatturato, di cui l’Asp avrebbe dovuto dare contezza, è in crescita del 37% rispetto a l’anno scorso. Quindi con i conti economici al 31 luglio 2012 abbiamo pareggiato il fatturato al 31 dicembre 2011. Nel nostro piccolo lavoriamo al 65% con utenza di altre regioni, questo significa che la regione Calabria della cifra destinata al comparto termale ne risparmia oltre il 50% come spesa effettiva”.
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