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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Mladic in aula all’Aja: ‘Ho difeso il mio Paese, non ho paura di nessuno’

Mladic in aula all’Aja: ‘Ho difeso il mio Paese, non ho paura di nessuno’

‘Nè colpevole, nè innocente’, ex generale serbo bosniaco per 1/a volta davanti a giudici

Mladic in aula all’Aja: ‘Ho difeso il mio Paese, non ho paura di nessuno’

‘Nè colpevole, nè innocente’, ex generale serbo bosniaco per 1/a volta davanti a giudici

 

(ANSA) L’AJA – L’ex generale serbo bosniaco Ratko Mladic non si è dichiarato né innocente né colpevole delle accuse di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio per la guerra di Bosnia, oggi nella sua prima apparizione davanti ai giudici del Tpi, all’Aja. Una nuova udienza è stata convocata tra un mese, come previsto dalla procedura: per il 4 luglio alle 10:00.

HO DIFESO MIO PAESE E MIA TERRA, NON HO PAURA – Il generale Ratko Mladic ha usato gli ultimi minuti dell’udienza davanti al Tpi per dire “al mondo” che lui “ha agito in difesa del suo popolo e del suo paese” e non ha ucciso individui “in quanto musulmani o croati”. “Non ho ucciso in Libia o in Africa, ho solo difeso il mio paese”, ha dichiarato. Mladic ha anche detto di non avere paura di nessuno (“io sono il generale Ratko Mladic”) e che la sua durata “dipende da chi sta sopra di noi”. “Ho difeso il mio popolo, la mia terra…ora difendo me stesso davanti a voi. Voglio solo dire che io voglio vivere per mostrare che sono un uomo libero”: così Ratko Mladic si è rivolto ai giudici, ma soprattutto al pubblico e ai giornalisti “di tutto il mondo”, al termine della sua prima apparizione oggi all’Aja. Mladic ha detto di essere stato trattato “da tutti con dignità e correttezza” durante la sua fuga, si è invece lamentato per il trattamento che gli sta riservando il Tpi. “Ciò che mi dà fastidio di tutta questa procedura, lo devo dire, è che avrei preferito di essere ucciso dalla polizia in Serbia o in America piuttosto che leggere quello che è stato scritto su di me”, ha aggiunto. Mladic ha anche chiesto con tono imperativo di non essere aiutato a camminare dalle guardie del carcere. “Posso camminare da solo: non voglio essere accompagnato o aiutato. Se ho bisogno di aiuto lo chiederò. Ma posso camminare da solo: io sono il generale Rakto Mladic”, ha ripetuto con espressione più che feria sprezzante.

‘CONTRO DI ME ACCUSE RIPUGNANTI’ – L’ex generale serbobosniaco Ratko Mladic ha definito le accuse contro di lui “ripugnanti” e le parole usate dalla procura nell’atto di imputazione “parole odiose”. Il giudice olandese Alphons Orie ha letto in aula una sintesi dell’atto di imputazione che in 37 pagine raccoglie gli 11 reati di cui è accusato, incluso genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Ma anche torture, distruzione fisica e sterminio contro la comunità musulmana di Bosnia. Mladic ha ascoltato la lettura con sguardo attento ed espressione truce. Quando il giudice ha fatto riferimento alla strage di Srebrenica e all’assedio di Sarajevo ha scosso la testa vigorosamente in segno di totale disapprovazione. L’ex capo dei militari serbo bosniaci ha detto di avere bisogno di “più che un mese” per studiare le accuse contro di lui. Ma come previsto, Orie ha convocato una nuova udienza tra 30 giorni. Mladic – che ha molto gesticolato durante l’udienza – ha chiesto una sospensione per parlare in privato con il suo avvocato usando ancora una volta il linguaggio de gesti: ha fatto il segno del “time out” come si usa nelle partite di pallacanestro.

LA PRIMA VOLTA DAVANTI AI GIUDICI – Ratko Mladic è apparso per la prima volta nell’aula del Tpi, all’Aja, con un completo giacca e cravatta blu chiaro a righe e con in testa il suo ‘vecchio’ berretto, che si è tolto prima di fare le sue prime dichiarazioni. Ratko Mladic ha dichiarato ai giudici del Tpi di non avere letto l’atto di imputazione che in 37 pagine racchiude gli undici reati di cui è accusato e ha detto di non volerlo neppure fare. “Non voglio leggere neanche una singola parola dello vostre accuse”, ha scandito Mladic. Mladic ha detto di essere “un uomo estremamente malato” e di “avere bisogno di un po’ di tempo per riflettere” a tutto quello che deve dire. “Sono stato esposto ad uno stress molto importante, ho capito poco di tutto quello che questa giovane donna ha appena finito di leggere”, ha detto, dopo che una cancelliera del tribunale aveva finito di leggere i suoi diritti. Secondo un suo avvocato serbo, Mladic è affetto da un cancro linfatico. Secondo altri, è stato colpito da tre ischemie durante la fuga durata 16 anni. Mladic ha riferito di avere ricevuto in carcere, a Sceveninghen, tre grossi fascicoli che riguardano il suo caso ma di non averli letti.

APPLAUDE A POSSIBILITA’ UDIENZA SENZA TELECAMERE – Ratko Mladic ha applaudito un paio di volte quando il giudice Alphons Orie ha prospettato la possibilità di proseguire la seduta “in sessione privata”, senza la video diffusione via internet. Mladic ha applaudito e scosso la testa in segno di approvazione. Si è poi girato verso il pubblico, dove anche molti giornalisti stavano seguendo l’udienza, e ha fatto un segno di saluto, prima di tornare ad applaudire nuovamente. Nella sessione privata, Mladic vuole parlare delle sue condizioni di salute. TADIC ACCUSA, ‘FINO A CADUTA MILOSEVIC ERA PROTETTO’ – Ratko Mladic, fino alla caduta del vecchio regime di Slobodan Milosevic, girava liberamente, ed è “assolutamente chiaro” che era protetto dalle autorità. Lo ha detto il presidente serbo, Boris Tadic, accusando il vecchio regime di aver coperto l’ex comandante serbo bosniaco. “Negli ultimi sedici anni (quelli della latitanza di Mladic, ndr) a Belgrado si sono alternati vari governi. In Serbia nel frattempo vi è stata una rivoluzione democratica, e 16 anni fa al potere era Slobodan Milosevic”, ha detto Tadic in una intervista all’emittente Euronews che verrà trasmessa questo pomeriggio e un cui stralcio è stato anticipato dalla Tanjug. “Fino al 5 ottobre 2000 (il giorno della caduta di Milosevic. ndr) Ratko Mladic girava liberamente, ed è “assolutamente chiaro” che era protetto dalle autorità di allora”, ha affermato il presidente. “Questa inchiesta è stata estremamente dolorosa per la Serbia, il prezzo morale pagato di fronte alla comunità internazionale è stato estremamente alto, e noi abbiamo perso per questo molti investimenti negli ultimi anni”, ha affermato Tadic. Con la cattura di Mladic, ha aggiunto, la Serbia ha dimostrato la sua determinazione per il ripristino della sua credibilità internazionale.

PRIMO PROBLEMA CON TPI E’ DATA DI NASCITA – Il primo problema tra Ratko Mladic e i giudici del Tpi è stata la data di nascita dell’ex generale serbo bosniaco. Alla domanda su quando sia nato, Mladic ha risposto di essere nato “il lunedì di Pasqua del 1943”. Il giudice olandese Alphons Orie, che presiede questa prima seduta, ha replicato che, secondo i documenti del Tribunale, risulta invece essere nato il 13 marzo del 1942. “Non è la data corretta”, ha detto con voce ferma Mladic, che all’inizio della seduta si era presentato: “Sono il generale Ratko Mladic”. Sono venute in sei da Sarajevo per “vedere gli occhi di sangue” di Ratko Mladic e chiedere giustizia per i figli, i mariti, i familiari uccisi nel luglio del 1995 a Srebrenica. L’ex generale serbo bosniaco, accusato di essere uno dei massimi responsabili dell’eccidio di 8.000 musulmani bosniaci a Srebrenica, si presenta per la prima volta davanti ai giudici del Tribunale penale internazionale dell’Aja, che lo accusano di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio per la guerra di Bosnia. Da 16 anni le “Madri di Srebrenica” non smettono di portare la loro testimonianza perché sulla tragedia che ha sconvolto la loro vita e quella della enclave musulmana bosniaca non cali l’oblio. “Vi ricordate il genocidio di Srebrenica?” è la domanda riportata sopra un grande pannello che espongono davanti al Tpi all’Aja. Accanto, una grande foto di Mladic, quando era il capo militare indiscusso dei serbo bosniaci, con sopra una scritta: “Mass Murderer”, assassino di massa. Per loro il processo è già finito, la sentenza già scritta. Ma per la giustizia internazionale, oggi è solo l’avvio di un lunga fase processuale che si completerà tra qualche anno. Stamattina Mladic deve dichiararsi innocente o colpevole. Secondo alcune fonti serbe, l’ex generale non risponderà ai giudici, come già fece la prima volta Radovan Karadizic, l’ex leader dei serbo-bosniaci, suo alter ego politico che deve rispondere delle stesse imputazioni. Se Mladic si rifiuterà di rispondere, i giudici dovranno fissare una nuova udienza tra un mese e ripetere la stessa domanda: “Signor Mladic, si dichiara innocente o colpevole?”.

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