Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Mimmo Talarico: “Verificare la compatibilità dei parchi eolici”

Il consigliere regionale Idv ha presentato un’interrogazione a risposta immediata all’assessore all’Ambiente Franceso Pugliano

Mimmo Talarico: “Verificare la compatibilità dei parchi eolici”

Il consigliere regionale Idv ha presentato un’interrogazione a risposta immediata all’assessore all’Ambiente Franceso Pugliano

 

 

REGGIO CALABRIA – ”Non vi è dubbio che lo sviluppo e la promozione di fonti di energia rinnovabile sono fondamentali per il futuro del nostro Paese, ma in Calabria c’è qualcosa che non quadra nel settore. Ne sono testimonianza le inchieste giudiziarie, anche in fase avanzata, che presentano un quadro preoccupante: impianti situati in aree soggette a tutela paesaggistica e forti interventi di condizionamento per le autorizzazioni da parte della ‘ndrangheta. In discussione non vi è la necessità di avere fonti di energia pulita, ma la loro collocazione che, a mio avviso, deve avvenire compatibilmente con l’ambiente e il paesaggio, nel pieno rispetto della legalità”. Lo ha dichiarato il consigliere regionale Domenico Talarico, in occasione della presentazione di un’interrogazione a risposta immediata rivolta all’assessore all’Ambiente Franceso Pugliano, all’assessore alle attività produttive Demetrio Arena, e al Presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti, in ordine ai progetti di impianti eolici sulla catena costiera meridionale del territorio calabrese. ”In Calabria – ha aggiunto – le istituzioni preposte devono assolutamente vigilare presso i dipartimenti regionali competenti. Siamo in presenza di 277 progetti di richiesta di autorizzazione unica per la realizzazione di impianti eolici, per una potenza complessiva di 10.305 MW, consistenti nell’installazione di almeno 5100 pale eoliche. Queste richieste provengono per la gran parte da società multinazionali ovvero da società con sede legale in Calabria ancorché riconducibili a società italiane ed estere che da anni operano o hanno operato nella nostra regione. Sono le stesse società che hanno realizzato investimenti nel settore dei rifiuti, dei termovalorizzatori e nella gestione delle risorse idriche. Sulla catena costiera del Paolano- in particolare nei comuni di Acquappesa, Fuscaldo, Cetraro, Fagnano Castello, Fiumefreddo Bruzio, Mendicino, Falconara Albanese, San Fili, Cerisano, Marano P., Domanico, vi sono impianti in fase avanzata di elaborazione ed autorizzazione, che suscitano perplessità e che se autorizzati determinerebbero una barriera ambientale e paesaggistica di notevole impatto. Si tratta di almeno 250 pale eoliche, molte di queste alte fino a 150 metri, cinque volte l’altezza del duomo di Cosenza, da installare in aree individuate nel perimetro del costituendo parco naturale regionale Monte Caloria e Catena Costiera, nonché del Sito di interesse comunitario di Potame-Monte Cocuzzo. E’ noto a tutti che la catena costiera meridionale, e in particolare la zona del Parco Regionale della Catena Paolana, è definita in Rete Natura 2000 come ambiente montano con ruolo di ‘corridoio ecologico’ e svolge funzioni determinanti per la conservazione della biodiversità. Appare strano che siano in progetto centinaia di pale eoliche in aree tutelate anche dal Q.T.R.P. della Calabria. Sono convinto della necessità di intervenire al più presto, come da tempo sollecitano di fare le associazioni ambientaliste, per tutelare territori a vocazione turistica e paesaggistica verificando la piena correttezza dell’iter procedurale per l’installazione di questi parchi eolici. Una occasione utile la offre proprio il Q.T.R.P., che consente ai comuni in fase di adozione dei P.S.C. di vincolare, tra le altre cose, le aree a tutela paesaggistica”. ”In ogni caso – conclude Domenico Talarico – ritengo necessario avviare, a livello regionale, una seria riflessione sull’esigenza di rivedere il quadro normativo e autorizzatorio in tema di impianti eolici, in modo da garantire che la loro installazione non pregiudichi l’ambiente, il paesaggio e la tutela dell’avifauna, nel pieno rispetto dell’articolo 9 della Carta costituzionale”.