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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 25 APRILE 2024

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Matteo Salvini (contestato) a Taurianova per festeggiare Roy Biasi Il leader della Lega parla per quasi mezz’ora, partecipando alla “Festa di ringraziamento” del neo sindaco eletto con il 57,5% dei consensi elettorali al ballottaggio e, contestazioni in piazza non autorizzati dalla Polizia

Matteo Salvini (contestato) a Taurianova per festeggiare Roy Biasi Il leader della Lega parla per quasi mezz’ora, partecipando alla “Festa di ringraziamento” del neo sindaco eletto con il 57,5% dei consensi elettorali al ballottaggio e, contestazioni in piazza non autorizzati dalla Polizia

Matteo Salvini con un blitz in Calabria fa tappa a Taurianova. Il leader del Carroccio venuto per partecipare alla così denominata “Festa di ringraziamento” del neo sindaco della città (d’arte) Roy Biasi, primo sindaco leghista in Calabria anche se vicino alla Lega c’era già stato un sindaco eletto ed è Antonio Trifoli, il sindaco di Riace del dopo Mimmo Lucano.
L’ex sindaco già vittorioso per tre volte a Taurianova (1997, 2001 e 2006), per la quarta volta viene eletto a guidare la città battendo al ballottaggio il sindaco uscente Fabio Scionti con il 57,5% dei consensi elettorali dopo aver avuto al primo turno un vantaggio quasi impossibile a colmare.
In un tardo pomeriggio uggioso in una timida pioggia e, tra le note di canzoni che hanno fatto la storia di tante generazioni, in un palco colmo di bandiere sventolanti della Lega, con un pubblico taurianovese in trepidante attesa a sussurrare la loro “folgorante” fede leghista, viene introdotto da Roy Biasi che sul palco ringrazia i tanti elettori che l’hanno voluto con il “rispettabilissimo” voto democratico a ritornare al timone del Comune di Taurianova. Introduce il leader della Lega con parole degne di elogio che nemmeno il leggendario Alberto da Giussano avrebbe avuto, ahimè in quella Legnano dove lo stessi ne uscì vittorioso nella famosa battaglia, ma ieri persa dalla Lega.
Roy Biasi sfoggia il suo repertorio di questa campagna elettorale, parlando di una rinascita della città che dopo la sua vittoria nasce “dopo quattro anni di buio”. Definisce Salvini “Una forza incredibile” e lo battezza già come “futuro premier”. Mentre parla il nei sindaco in piazza iniziano ad arrivare dei “contestatori “armati” di fischietto e striscioni che si sono posizionati al centro della piazza, ma privi di autorizzazione da parte delle forze dell’ordine. Una protesta pacifica contro il leader della Lega ma che in alcuni attimi degli interventi sia di Biasi che di Salvini, hanno sovrastato le loro voci.
Inizia Matteo Salvini ringraziando Roy Biasi per la vittoria e consiglia ai contestatori di “utilizzare i fischietti tra cinque anni”, come disse Flaiano, “Forse col tempo, conoscendoci peggio”.
Il Salvini pensiero ripercorre le tappe del programma della Lega, definendo quella “merda che si chiama ‘Ndrangheta che noi cacceremo a pedate”. Passando per “chi è andato fuori dalla Calabria di ritornare (…) e che non ci saranno cittadini di serie A né di serie B”. Tra i vari passaggi elargite al pubblico delirante, c’è il rafforzamento del concetto di famiglia, quello che “ogni bambino ha diritto di una mamma e di un papà”, e poi, “di consumare solo cibo italiano” perché “chi mangia male cresce come quelli là (…)”. “Quelli” sono i contestatori con il fischietto i quali si meriterebbero dei “ceffoni in quanto maleducati” perché fischiano! D’altronde ritornando a Flaiano, “L’italiano ha un solo vero nemico: l’arbitro di calcio, perché emette un giudizio”.
Infine Salvini non scende dal palco finché non fa il solito passaggio del suo cavallo di battaglia, sin da quando era a capo del Dicastero degli Interni a proposito degli sbarchi dei clandestini. In quanto gli sbarchi vanno fermati in quanto non possiamo permetterci che tali poi diventano “Spacciatori clandestini e mangiapane a tradimento, pronti per essere mantenuti”, senza fare un passaggio per quella “Legge Fornero” la quale ha fatto molti danni ai pensionati italiani. C’è anche la proposta di un ripristino del servizio di Leva e altre questioni in un intervento durato quasi mezz’ora.
Sul palco insieme al leader della Lega e del sindaco Roy Biasi, era presente tutto il coordinamento regionale del Carroccio, il vicepresidente della Giunta regionale calabrese Nino Spirlì al centro di polemiche nazionali per il suo metodo di “linguaggio culturale”, dove lo stesso Salvini non ha voluto parlare. Oltre a loro anche due consiglieri regionali Tilde Minasi e Pietro Molinaro e, il candidato a sindaco uscito sconfitto a Reggio Calabria Nino Minicuci.
Chiude la sua visita con i soliti selfie (per tutti) dei tanti accorsi per l’occasione, facendo la fila per farsi immortalare con il leader della Lega e per dirla alla G. B. Shaw, “Scambierei volentieri tutte le immagini dipinte di Cristo con una sua foto”.
(GiLar)