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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Mattarella mette ko Renzi su vicenda Banca d’Italia Riflessione sulla vicenda di Giovanni Alvaro

Mattarella mette ko Renzi su vicenda Banca d’Italia Riflessione sulla vicenda di Giovanni Alvaro
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Stavolta il bullo di Rignano sull’Adda l’ha fatta veramente grossa. Non che in passato fosse stato un angioletto. No di certo. Basta pensare alla sua riforma costituzionale, elaborata assieme alla sua fida scudiera, che ci avrebbe portato dritto dritto ad un governo autoritario, ma che ha trovato lungo il proprio cammino, lo sbarramento insuperabile del popolo italiano con un chiaro ‘no pasaràn’ che semplicemente era un “In Italia non passeranno Renzi e le sue idee di ‘uomo solo al comando’”.

Si, l’ha fatta veramente grossa perché, mentre, sul massacro della Costituzione ci si poteva nascondere dietro giustificazioni ‘neutre’ come la semplificazione del processo legislativo (una Camera in meno), il risparmio per la riduzione delle ‘seggiole’ (come le chiamava il giovanotto), con la cancellazione del Senato e prima ancora anche delle stesse Province e del CNEL. Stavolta il far votare una mozione alla Camera con la quale si chiedeva, sostanzialmente, di non riconfermare a Governatore della Banca d’Italia, è il tentativo di scaricare sul Governatore Visco lo scandalo delle banche che, però, reagisce dicendo che ogni suo atto è stato concordato col Governo.

E’ chiaro che tutto nasce per la scadenza del mandato di Visco il 31 ottobre e la campagna elettorale per le elezioni in Sicilia del 5 novembre p.v. e, in primavera, di quelle politiche. Il Segretario del PD, ha pensato che doveva, da subito, scaricare su Bankitalia, tutte le responsabilità del mancato controllo delle banche coinvolte nello scandalo per gli incredibili aumenti di capitale ottenuti con le famigerate obbligazioni subordinate che hanno provocato gravi danni ai correntisti. Ed è su questo che Renzi sta mestando inutilmente. Egli vorrebbe evitare che l’attenzione si possa focalizzare sul MPS e sulla Banca Etruria il cui vice presidente era Pier Luigi Boschi.

Ma un atto così violento sembra contenere interessi non solo politici ma anche personali. Sembra che abbia avuto un ruolo nella vicenda la decisione del Commissario nominato da Banckitalia di presentare il conto di circa 500 milioni di euro a carico degli ex amministratori tra i quali il babbo della zarina Maria Elena Boschi, così come ha scritto Maurizio Belpietro. Decisione questa che ha fatto fischiare le orecchie al signor Renzi sui rischi di non approfittare della scadenza del mandato per sostituire il Governatore con un uomo di completa fiducia. Non proprio del giglio magico ma quasi. Su questa motivazione Renzi tace colpevolmente.

Quello, comunque, che Renzi non ha calcolato è la reazione, per nulla felpata, del Capo dello Stato che, con estrema chiarezza, ha sottolineato che le prese di posizione riguardanti Bankitalia «debbano essere ispirate a esclusivi criteri di salvaguardia dell’autonomia e indipendenza dell’Istituto nell’interesse della situazione economica del nostro Paese e della tutela del risparmio degli italiani» e dal Quirinale si aggiunge che a ciò deve “attenersi l’azione di tutti gli organi della Repubblica, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo”.
Un vero e proprio KO che spinge il Segretario del PD a fare marcia indietro arrampicandosi sugli specchi con “Non ho un ruolo in questa vicenda. Nessuna invasione di campo del Pd. Il compito è del premier, lui farà le considerazioni opportune, c’è un iter. Oggi Il Pd non ha messo in discussione il rispetto istituzionale”. Vien da chiedersi cosa sarebbe successo se la distruzione della Costituzione italiana fosse andata in porto e Renzi fosse diventato il padrone d’Italia?

Di sicuro avremmo avuto, in capo al Paese, un presuntuoso violento e irresponsabile assecondato da un partito letteralmente piegato ai suoi voleri (fotocopia di quello grillino) soprattutto dopo la sua azione disgregatrice. Lo scivolone odierno riduce, e di parecchio, l’ipotesi di un ‘a volte ritornano’ perché non ha testa e non ha radici. E’ solo un tattico senza l’ombra di una strategia. E, comunque, pensa al ‘suo’ potere e non al governo del Paese. Questi errori li pagherà cari.

Giovanni Alvaro