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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 MARZO 2024

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Massoneria. Rivoluzioni e conquiste La Brexit come disegno ordito dalla massoneria. L’opinione del dr. Antonio Giangrande. Scrittore, sociologo storico, blogger, youtuber, presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie

Massoneria. Rivoluzioni e conquiste La Brexit come disegno ordito dalla massoneria.  L’opinione del dr. Antonio Giangrande. Scrittore, sociologo storico, blogger, youtuber, presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie
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«Non voglio passare per un complottista, ma la saggistica scrive che la
massoneria anglosassone, non anglicana, non atea, ma pagana, ha sempre
complottato contro la chiesa cattolica per estirpargli l’egemonia di potere
che esercita sul mondo occidentale. Per avere il primato d’imperio sulla
civiltà e sui popoli e per debellare questa forza internazionale, prima
temporale e poi spirituale, la massoneria ha manipolato le masse povere ed
ignoranti contro le dinastie regnanti cristiane. Ha fomentato la rivoluzione
francese, prima, americana, poi, ed infine, russa, inventando il socialismo
ateo e anticlericale, da cui è scaturito fascismo, nazismo e comunismo,
fonte di tante tragedie. La chiesa, ciononostante, non ha capitolato. Non
riuscendo nel suo intento, la massoneria, si è inventata, attraverso i media
ed i governi fantoccio, le guerre di democratizzazione del Medio Oriente e
Nord Africa, foraggiando, al contempo, gruppi estremistici e terroristici, e
contestualmente ha intensificato l’affamamento dell’Africa, con lo
sfruttamento delle sue risorse a vantaggio di tiranni burattini, con il fine
ultimo di incentivare l’invasione islamica dell’occidente, attraverso gli
sbarchi continui sulle coste dell’Europa di migranti, rifugiati e terroristi
infiltrati. L’islamizzazione dell’Europa come fine ultimo per arrivare
all’estinzione della cristianità.

La sinistra nel mondo è soggiogata e manipolata da questo disegno di
continua destabilizzazione dell’ordine mondiale, di fatto favorendo
l’invasione dell’Europa, incitando il diritto ad emigrare.

“Nel contesto socio-politico attuale, però, prima ancora che il diritto a
emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in
condizione di rimanere nella propria terra” afferma il Santo Padre Benedetto
XVI nel suo Messaggio per la 99ma Giornata Mondiale del Migrante e del
Rifugiato, che sarà celebrata domenica 13 gennaio 2013, sul tema
“Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza”.

Il monopoli o domino massonico destabilizzante continua il 23 giugno 2016.
Il Regno Unito ha votato la sua uscita dall’Unione Europea. Ma la domanda è:
Il Regno Unito ci è mai entrato nell’Unione Europea? E se lo ha fatto con
quali intenzioni? Sia l’entrata che l’uscita dall’Unione Europea dell’Union
Jack non è forse un tentativo di destabilizzare la normalizzazione dei
rapporti tra gli Stati europei ed impedire la loro unificazione politica,
economia e monetaria, oltre che ostacolare l’espandersi dei rapporti
amichevoli con la Russia che è vista come antagonista degli Usa
nell’egemonizzazione del mondo?

Dominato dall’orgoglio francese, ma anche perché non li considerava
“europeizzabili”, Charles de Gaulle non voleva gli inglesi nella comunità.
Li sospettava di essere una quinta colonna degli Stati Uniti massoni.

“Leggo dello sconforto di Jacques Delors, ex presidente della Commissione:
«Avremmo fatto meglio a lasciare fuori gli inglesi». Ero a Parigi nel 1966,
quando si discuteva già se permettere o no l’ingresso della Gran Bretagna
nella Cee. De Gaulle era contrarissimo, mentre la maggior parte degli altri
partner europei erano favorevoli. In uno dei tanti discorsi che soleva
tenere alla tv, De Gaulle fece questa profezia: «Fate entrare l’Inghilterra
e l’Europa non sarà mai fatta». Può dirmi, alla luce di quanto sta
accadendo, se «l’Europa delle Patrie» dallo stesso De Gaulle tanto
auspicata, avrebbe intrapreso forse un cammino più rapido verso una vera
Unione europea simile a quella degli Usa?” Domanda di Rocco Caiazza a Sergio
Romano del 5 dicembre 2012 su “Il Corriere della Sera”. “Caro Caiazza, Non
ricordo la frase da lei citata, ma sul problema dell’adesione della Gran
Bretagna alla Comunità europea la posizione di De Gaulle fu sempre chiara ed
esplicita. Era convinto che Londra sarebbe stata il «cavallo di Troia»
dell’America nell’organizzazione europea e non esitò a boicottare i
negoziati con una clamorosa conferenza stampa il 14 gennaio 1963.” Fu la
risposta di Romano. In effetti, dal 1975, da quando cioè il Regno Unito
attraverso un altro referendum convocato sulla permanenza nell’Ue ad appena
tre anni dal suo ingresso ufficiale ha optato per il «sì» a Bruxelles, le
relazioni tra Londra e il blocco comunitario non sono mai state idilliache,
scrive Arianna Sgammotta su “L’Inkiesta” il 22 giugno 2016. Non soltanto.
Oltremanica l’Unione europea è sempre stata o ignorata o accusata di tutto
quello che non funzionava in patria. Non stupisce quindi che fino al 2008,
agli anni precedenti la crisi economica e finanziaria, l’etichetta
euroscettico fosse a uso e consumo dei britannici, quasi a porsi come un
sinonimo del carattere nazionale. In trent’anni di convivenza difficile il
Regno Unito ha ottenuto una serie di deroghe all’implementazione di vari
regolamenti validi invece per tutti gli altri Stati membri. Questo grazie
alla cosiddetta clausola dell’opt-out. Ma non basta, grazie alla leader di
ferro, Margaret Tatcher, Londra gode di un deciso sconto sul contributo
annuale al bilancio comunitario. All’origine della diatriba tra Regno Unito
e resto delle capitali Ue, la visione stessa del progetto comunitario. Per
Londra una mera area di libero scambio solo se per sé vantaggiosa, per i
Paesi fondatori – tra cui l’Italia – le basi di un’unione politica,
economica e monetaria. Tant’è che il Regno Unito non è nell’area Euro né
nello spazio Schenghen.

Allora, anziché rammaricarci del risultato, perchè non brindiamo per la
vittoria che gli europeisti continentali hanno ottenuto ed analizziamo le
notizie ed i dati offerteci dai media con maggior approfondimento e distacco
ideologico? Come chiederci: gli antieuropeisti come gli europeisti
fallimentisti, che con il formalismo e la burocrazia minano le basi
dell’Unione, sono mica massoni?»

Dr Antonio Giangrande Scrittore, sociologo storico, blogger, youtuber,
presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie.