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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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Mass media e carta stampata, la protesta di Mimmo Gattuso: “Ci ignorano perché ci temono”

Mass media e carta stampata, la protesta di Mimmo Gattuso: “Ci ignorano perché ci temono”

Il professore universitario è candidato al parlamento europeo per la lista “L’altra europa con Tsipras”

Mass media e carta stampata, la protesta di Mimmo Gattuso: “Ci ignorano perché ci temono”

Il professore universitario è candidato al parlamento europeo per la lista “L’altra europa con Tsipras”

 

 

Stamattina, a Reggio Calabria, alle ore 11, presso la Pineta Zerbi, ha avuto luogo una conferenza stampa dal titolo: Elezioni Europee: Media e Informazione. In tale occasione Domenico Gattuso, candidato nella lista “L’altra Europa con Tsipras”, ha evidenziato con forza l’aberrante condizionamento dei media nazionali nei confronti della lista attivata dalle forze politiche dominanti, con l’oscuramento dell’informazione in relazione alle prossime elezioni europee del 25 maggio.

Scarsa, scarsissima informazione. In alcuni casi minima. Spesso scorretta, incompleta, parziale e fuorviante. Se non addirittura (per molti versi) “ingannevole”. 
Su quasi tutte le reti televisive e radiofoniche e da parte di quasi tutte le testate giornalistiche: purtroppo la scandalosa realtà è questa.

Silenzio, censura, esclusione, emarginazione, ostracismo. Questa non è autentica democrazia, questa non è libera informazione democratica e pluralista. Le stesse reti e le stesse testate del servizio pubblico deludono e colpiscono negativamente.
In questo modo non si rispettano i diritti dei cittadini e si calpesta la Costituzione.
Un
vero e proprio vergognoso regime.

Molteplici esempi a testimonianza:

– A Bologna la sera del 19 Maggio una folla straordinaria acclama A.Tsipras, il leader del movimento L’Altra Europa; la notizia non appare sulle TV pubbliche o private nazionali e neppure sui giornali a maggiore diffusione;

– In 1 mese di campagna elettorale, RAI3 Calabria non dedica neppure 1 minuto ai candidati calabresi della nostra lista;

– AGCOM rileva la disparità di trattamento delle TV a favore del Presidente del Consiglio, e in particolare l’inadeguata presenza riservata alle liste con minore rappresentanza parlamentare, ma dimentica completamente le liste nuove come la nostra;

– La visibilità è assicurata in maniera quasi totalitaria a PD, Forza Italia, Nuovo Centro Destra e Movimento a 5 Stelle, con preponderanza assoluta per polemiche sterili e di stampo nazionale, con modestissima attenzione al contesto europeo.

Da qual­che mese, al seguito della caval­cata sul nulla di Renzi,  il coro delle ova­zioni si è fatto assor­dante; lo spa­zio che gli riser­vano gior­nali e TV è tota­li­ta­rio (come docu­menta l’osservatorio sulle TV di Pavia); i toni sono peren­tori; il ser­vi­li­smo degli adu­la­tori dila­gante. Non c’è più un regime fasci­sta a imporre que­sto alli­nea­mento; sono piut­to­sto que­sti alli­nea­menti a creare le solide pre­messe di un «moderno» auto­ri­ta­ri­smo. «Moderno» per­ché è quello auspi­cato dall’alta finanza, che ormai con­trolla la poli­tica e le nostre vite; come emerge anche da un docu­mento spesso citato della Banca J.P.Morgan che si sca­glia con­tro le costi­tu­zioni anti­fa­sci­ste e demo­cra­ti­che che osta­co­le­reb­bero il pro­fi­cuo svol­gi­mento degli «affari». È l’autoritarismo per­se­guito dalle «riforme» costi­tu­zio­nali ed elet­to­rali di Renzi, tese a can­cel­lare con pre­mio e soglie di sbar­ra­mento ogni pos­si­bi­lità di con­tro­bi­lan­ciare i poteri dei par­titi — o del par­tito — al potere.

Una riprova non mar­gi­nale di que­sto clima è il modo in cui stampa e media seguono la cam­pa­gna elet­to­rale euro­pea, con­fi­nan­dola inte­ra­mente in un con­fronto Renzi-Grillo (con Ber­lu­sconi ormai ai mar­gini) privo di con­te­nuti pro­gram­ma­tici e tutto incen­trato sulle diverse forme di «cari­sma» che i due lea­der esibiscono.

In que­sto con­te­sto il silen­zio è calato sulla lista L’altra Europa con Tsi­pras, l’unica che si pre­senta con un pro­gramma per cam­biare radi­cal­mente l’Europa. Stampa e TV hanno seguito e ingi­gan­tito le dif­fi­coltà incon­trate nel corso della sua for­ma­zione, per poi calare una cor­tina di silen­zio totale sui suoi suc­cessi. La venuta di Tsi­pras a Palermo, con un tea­tro pieno, non ha meri­tato nem­meno una riga. Nem­meno la con­se­gna delle 220.000 firme rac­colte per con­sen­tire la par­te­ci­pa­zione alle ele­zioni, ha avuto la minima men­zione. L’apertura della cam­pa­gna elet­to­rale al tea­tro Gobetti di Torino con la par­te­ci­pa­zione di G.Zagre­bel­sky, G.Viale e M.Revelli, e altre cen­ti­naia di soste­ni­tori è anch’essa scom­parsa nel nulla.

Il bara­tro in cui è pre­ci­pi­tato il gior­na­li­smo ita­liano si vede dal fatto che molti non rie­scono nem­meno a capire che si possa volere un’Europa diversa da quella che c’è; che è quella di Renzi, come lo era di Letta, di Monti e anche di Ber­lu­sconi e Tre­monti quando erano al governo. Eppure non è man­cato agli stessi gior­nali e tele­gior­nali lo spa­zio per occu­parsi del con­gresso del “nuovo” par­tito comu­ni­sta fon­dato da Rizzo, della pre­sen­ta­zione della lista elet­to­rale Sta­mina, della riam­mis­sione dei Verdi alla com­pe­ti­zione elet­to­rale anche senza aver rac­colto le firme.

Il tutto viene com­ple­tato con la pre­sen­ta­zione di son­daggi divul­gati dalle TV di regime che danno la lista sotto il 4%; non ven­gono resi noti i veri  sondaggi che danno la lista al 6,5%. Obiettivo è far passare il voto alla nostra lista come un voto perso. Probabilmente si teme la nostra avanzata come unica vera forza di alternativa al regime delle larghe intese.

I media appaiono complici anche attraverso la gestione di talk show che, di fatto, costituiscono ulteriori forme di manipolazione e divulgazione artefatta dell’informazione. Numerosi sono gli ospiti fissi, per lo più politici del PD e di FI, comunque appartenenti alla sfera delle larghe intese, ma anche giornalisti schierati e al servizio del potere dominante, politico-finanziario.

A scala calabrese, colpisce l’appiattimento della RAI regionale sulle forze politiche maggiori; il TG3 è riconosciuto come megafono di Scopelliti e dei suoi amici di cordata, raccogliendo peraltro più recentemente, apprezzamenti interessati per la “qualità di servizio pubblico” dal segretario del PD regionale.

Per fortuna non tutti i giornalisti sono asserviti; va dato atto a numerose piccole emittenti televisive e radiofoniche locali un atteggiamento più aperto e democratico; sono tanti i giornalisti non pagati, sfruttati, volontari della penna, che cominciano a ribellarsi ad un sistema che tenta di chiudere la bocca alla democrazia partecipata. Noi ci rivolgiamo ad essi perché con essi vogliamo contribuire a costruire una Europa di democrazia reale che guardi ai bisogni della collettività e non ai poteri forti e all’interesse di pochi signori avidi.

Noi vogliamo ridare speranza alla comunità e per questo rivendichiamo il giusto spazio sui media, giornali e TV, perché anche in questo campo si garantisca l’equità nella erogazione del servizio pubblico a vantaggio della democrazia.