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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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MARIANGELA D’AGOSTINO (IDV): UN GRIDO DI DENUNCIA PARTE DALLE DONNE DI IDV DI CROTONE, NO ALLA CHIUSURA DEI PUNTI NASCITA

MARIANGELA D’AGOSTINO (IDV): UN GRIDO DI DENUNCIA PARTE DALLE DONNE DI IDV DI CROTONE, NO ALLA CHIUSURA DEI PUNTI NASCITA

IDV Crotone vicina alle donne calabresi

MARIANGELA D’AGOSTINO (IDV): UN GRIDO DI DENUNCIA PARTE DALLE DONNE DI IDV DI CROTONE, NO ALLA CHIUSURA DEI PUNTI NASCITA

IDV Crotone vicina alle donne calabresi

 

 

CROTONE-“Un grido di denuncia parte da crotone da parte del coordinamneto provinciale che solidarizza con le donnne Calabresi che sotto l’albero di Natale hanno trovato un bel regalo: cinque punti nascita chiusi tanti quante le punte della stella (quella Cometa, si intende); quella che ha guidato i Magi verso il Redentore, nato in una grotta perché nessuno gli aveva dato ospitalità”. E’ quanto dichiara in una nota la coordinatrice provinciale delle donne di Crotone, Mariangela D’Agostino. “ Giuseppe e Maria – continua la D’Agostino –  si son sentiti dire più volte : Non c’è posto.  Le donne in attesa dovranno prima avere l’elenco dei punti nascita che sono attivi per evitare anch’esse di farsi dire :“ Non è questo il posto per poter partorire”. E’ vero che la sanità necessita di tagli per poter recuperare fondi, ma la vita è un dono ed è così sacra che è proprio ad essa che non si doveva pensare nella logica dei tagli. E’ triste pensare che numerose battaglie si sono fatte per le pari opportunità considerate quale elemento di sviluppo della pubblica amministrazione  in un’ottica organizzativa che ha puntato al raggiungimento di un livello ottimale della qualità dei servizi erogati alla collettività ed invece non è stata assolutamente fatta un’attenta e puntuale valorizzazione delle differenze, negando così piena cittadinanza alle donne. Da qui si denota una mancanza di rappresentanza femminile nelle istituzioni di governo che possa essere impulso di sviluppo verso una gestione effettivamente più efficace ed efficiente dell’apparato burocratico ed amministrativo che difendendo e regolando rapporti di potere e autonomia regolativa ottenga cure e valorizzazione di sé. Necessita chiedersi – continua la D’Agostino- che cosa la politica debba fare, perché  l’approccio da utilizzare è quello delle capacità anziché quello delle risorse , per riconoscere, valorizzare la dignità delle donne e rispettare la libertà di scegliere nella concretezza di particolari condizioni. Un tale agire sottopone a verifica radicale ogni atto concreto e lo indirizza verso lo sviluppo della libertà e della giustizia sociale”.